21 febbr – Gli aveva nascosto di essere in attesa di un loro figlio. E quando lui l’ha saputo, era troppo tardi per convincerla ad abortire. Così l’ha massacrata di botte. Quella consumata ieri a Ostia, è l’ennesima storia di violenza e di brutalità nei confronti di una donna. Anzi, di una ragazza di appena 17 anni, che ha nascosto al proprio fidanzato di aspettare un bambino, frutto del loro amore travagliato; una mancata verità coltivata quattro mesi per non perdere il piccino e per alimentare la speranza di tenere vicino a sè il suo uomo. Un compagno più grande di otto anni, che già altre volte le aveva manifestato la sua crudeltà con maltrattamenti e mancanza di rispetto. Una storia finita nel sangue e nel tintinnìo di manette: la polizia da ieri pomeriggio lo ricerca per arrestarlo.
MINORENNE
Le cose tra loro due non andavano bene già da qualche tempo. Lei, figlia di una famiglia borghese che risiede in una strada tra le più eleganti di Ostia, via delle Baleniere, studentessa ben educata e perbene. Lui, operaio in un albergo di Fiumicino, 25 anni, figlio di immigrati sudamericani stabilitisi in Sicilia e arrivato a Roma in cerca di un futuro migliore. Ieri le loro differenze sono scoppiate in tutta la loro drammatica dirompenza.
E’ successo a Ostia, nell’appartamento della ragazza. Non è chiaro se il giovane l’abbia raggiunta dopo che lei gli aveva rivelato la verità al telefono o se, invece, l’esplosione della furia è stata successiva ad un tentativo di ricucitura giocato sull’evidenza di una gravidanza ormai avanzata. Al quarto mese, e quindi non più cancellabile con un aborto che, comunque, nel caso di una minorenne avrebbe dovuto essere autorizzato dai genitori.
Qualunque sia stata la modalità che ha scatenato la violenza del venticinquenne gli effetti sono stati terribili. La ragazza è stata pestata a sangue, colpita sulla testa, alle braccia e persino sui reni, con pugni e calci. Bersagliata da un ciclone di rabbia, ferocia, insensibilità scatenato contro chi gli supplicava amore e rispetto, per sè e per la creatura che le cresce dentro.
Esaurito l’incontrollabile assalto di brutalità, l’orco ha preso la porta di casa e ha abbandonato la sua vittima sul pavimento, bisognosa di aiuto. Ed è così che l’hanno trovata i genitori che qualche minuto dopo sono rientrati. Immediatamente una pattuglia della polizia ha raggiunto l’appartamento e senza aspettare l’arrivo dell’ambulanza ha soccorso la diciassettenne accompagnandola