18 febbr – “Siamo in 60mila arrivati da tutta Italia”. Artigiani e commercianti scendono in piazza a Roma, che segue di appena pochi giorni la “marcia dei 40mila”, iniziativa web accompagnata dai flash mob di Confindustria, segnala un fenomeno in atto, la rivolta pacifica delle imprese, dell’economia reale. Cinque associazioni che aderiscono a Rete Imprese Italia, per la prima volta insieme per una manifestazione. “Senza impresa non c’è l’Italia. Riprendiamoci il futuro”, è lo slogan: “Vogliamo che il 2014 diventi l’anno di svolta”.
“La politica deve ascoltare” – ”Siamo al giro di boa, non ne possiamo più di essere quelli che tirano la carretta e stanno zitti”, spiega il presidente di Rete Imprese Italia Marco Venturi, presidente di Confesercenti che compone Rete Imprese Italia insieme a Casartigiani, Cna, Confartigianato e Confcommercio.”La politica ci deve ascoltare e agire – aggiunge – Tante, troppe le promesse fatte, ma nessuna risposta adeguata finora. Saremo propositivi ma non molleremo. Se non otterremo risposte ragionevoli torneremo di nuovo in piazza”.
La giornata dell’orgoglio – Quattrocento pullman, 7000 posti in treno, 2000 in aereo, per ”chiedere con forza una svolta concreta nella politica economica del Paese”. ”Lo scontento è grande, le adesioni si stanno moltiplicando. l’iniziativa ha colto nel segno” commenta Daniele Vaccarino (Cna). E’ la giornata dell’orgoglio delle Pmi, stufe di ”essere quelle che tirano la carretta e stanno zitte. Noi siamo quelli che restano, non andiamo in Olanda e paghiamo le tasse in Italia” dice con un nemmeno troppo velato riferimento alla Fiat, Giorgio Merletti presidente di Confartigianato, ”Ormai siano rimasti solo noi – aggiunge – e vogliamo che il nostro ruolo economico e sociale sia riconosciuto dalla politica”.
In piazza per disperazione – ”E’ la prima volta nella storia e c’è un motivo, la disperazione” commenta Carlo Sangalli, presidente della Confcommercio. La manifestazione arriva ”dopo un anno di richiami al governo Letta, di proteste, avvertimenti, denunce sulla politica totalmente inefficace” prosegue. ”Innegabile che sia una manifestazione di protesta, ma anche di proposta perché il Paese non può più permettersi di rinviare quelle riforme, assolutamente indispensabili per tornare a crescere”. Un appello al Governo e alla politica ”perché sappiano cogliere la drammaticità del momento e facciano quello che finora non hanno fatto” arriva da Giacomo Basso (Casartigiani). I cinque presidenti si avvicenderanno sul palco di piazza del Popolo.
“Chiudono mille aziende al giorno” – I numeri sono da brivido: negli ultimi cinque anni hanno chiuso circa 1.000 aziende ogni giorno, la ricchezza prodotta dall’Italia e’ diminuita del 9%, la disoccupazione e’ raddoppiata, passando dal 6,4% al 12,7% per un totale di 1,2 milioni di disoccupati in piu’. Nel frattempo la pressione fiscale ha raggiunto il 44,3% del Pil (e restera’ sopra il 44% per molto tempo) mentre quella “legale” (su ogni euro di Pil dichiarato) si aggira intorno al 54%. La burocrazia costa alle Pmi 30 miliardi di euro l’anno e il credito e’ in calo dal 2011. La piccola impresa, che rappresenta il 94% del tessuto produttivo dell’Italia e ne e’ il principale motore contribuendo per il 62% al valore aggiunto, chiede al governo ”subito un cambio di rotta e risposte concrete per uscire da una crisi che ha colpito duramente. Stavolta davvero la pazienza e’ finita”. tiscali