India, Marò: la Corte rinvia l’udienza al 24 febbraio. De Mistura: “Adesso è troppo”

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18 febbr -18 feb. – Ennesimo rinvio, dunque, sul caso maro’: la Corte Suprema indiana ascoltera’ lunedi’ prossimo, 24 febbraio il parere del governo sulla possibilita’ di applicare la legge anti-terrorismo e anti-pirateria, il ‘Sua Act’, nel giudizio contro Massimiliano Latore e Salvatore Girone. Quel giorno pero’, ha scandito il giudice V. S. Chauhan, sara’ davvero il termine ultimo. Il procuratore generale E. G.

Vahanvati, ha riconosciuto in aula, che il governo indiano, pressato dalla comunita’ internazionale – preoccupata che l’accusa di terrorismo contro i militari italiani possa mette in crisi l’intero impianto delle missioni internazionali anti-pirateria – e’ diviso sul tema: “C’e’ un dibattito tra il ministro degli Esteri, dell’Interno e della Giustizia – ha spiegato – e abbiamo ancora bisogno di tempo per decidere”. In apertura del dibattimento la difesa dei due militari italiani aveva ribadito che il Sua Act e’ inapplicabile e chiesto con forza, di fronte alle lungaggini giudiziarie indiane, il rientro in patria dei due maro’, ormai da due anni trattenuti in India senza ancora alcun capo di imputazione.

L’inviato del governo italiano, Staffan de Mistura, ha lamentato, “questo ennesimo rinvio e questo ennesimo ultimatum”, e ha annunciato che inviera’, “immediatamente un rapporto a Roma – ha aggiunto – ed il governo decidera’ quali linea prendere”. “L’ennesimo rinvio, il ventiseiesimo, il sesto in Corte Suprema. Ora francamente e’ troppo”.

Al termine della seduta della Corte Suprema indiana che rinviato al 24 febbraio la decisione se applicare al giudizio sui due maro’ italiani il cosiddetto Sua Act, la legge anti-terrorismo e anti-pirateria del 2002, l’inviato speciale del governo, Staffan De Mistura, non ha nascosto la sua indignazione. “E’ chiaramente un segno della difficolta’ del governo indiano”, che la prossima settimana dovra’ chiarire se intende mantenere ferma la legge anti-terrorismo nonostante le pressioni contrarie della comunita’ internazionale. “Rinviino pure quanto vogliono, ma adesso”, ha aggiunto De Mistura, “a Massimiliano Latorre e Salvatore Girone dev’essere concesso di lasciare l’India.
Rinviino pure quanto vogliono”, ha ribadito l’inviato, “purche’ i nostri militari tornino in Italia”. De Mistura ha ricordato come Latorre e Girone siano “trattenuti in India da due anni e due settimane, senza neanche un pezzo di carta, un capo di imputazione”. In piu’, ha sottolineato, “ancora con il rischio del Sua Act, la legge anti-pirateria e anti-terrorismo che, per quanto ci dicono gli indiani, ancora prevede la pena capitale”.
La posizione italiana, ha aggiunto, e’ tuttavia chiara: “Il Sua Act e’ inapplicabile, e due anni e due settimane sono troppi.
Adesso sta al nostro governo e a Roma indicare qual e’ la nostra linea”, ha concluso l’inviato speciale. (AGI) .

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