16 febbr – Centinaia di studenti universitari hanno partecipato nella capitale a una marcia diretta alla sede dell’Organizzazione degli Stati Americani per chiedere la liberazione dei loro compagni arrestati. La marcia dopo che mercoledì tre persone sono morte e 66 sono rimaste ferite in scontri fra studenti e polizia.
Venezuela: manifestazioni pro e contro il governo, due morti e 23 feriti
Il governo continua a usare il bastone e la carota per cercare di fermare le proteste che vanno ingrossandosi. Prima sono stati oscurati i social network come twitter, poi è stata la volta di un canale allnews colombiano NTN24, infine, dopo che la magistratura ha spiccato un mandato di cattura contro Leopoldo Lopez, leader radicale dell’opposizione, adesso l’uomo è attivamente ricercato in tutto il Paese per terrorismo.
Allo stesso modo il presidente Maduro ha promesso il pugno di ferro contro i manifestanti accusati di essere dei fascisti, antidemocratici foraggiati dall’estero.
Organizzate anche manifestazioni di sostegno al governo, questo sebbene siano state fatte profferte di dialogo ad alcuni membri dell’opposizione come Henrique Capriles che però continua a mantenere una posizione abbastanza defilata con inviti alla calma che hanno solo fatto emergere la figura di Lopez, oggi il nemico pubblico numero uno per i chavisti.
La crisi però morde in Venezuela e generici appelli antiamericani non sembrano più ottenere i risultati di un tempo.
Il Venezuela galleggia su di un mare di petrolio, ma la cattiva gestione delle risorse, unita a una inflazione durissima hanno gettato il Paese nel caos.
Per invertire la tendenza non sono servite neppure le nazionalizzazioni di aziende venezuelane e straniere o misure come quella di anticipare il Natale per favorire i consumi e indirizzare le elezioni municipali. La realtà è un’inflazione al 50% fuori ogni controllo che sta provocando crepe preoccupanti persino nel finora monolitico blocco chavista. EURONEWS