Brunetta: il PD spieghi come e perché ha tolto la fiducia al suo presidente del Consiglio

Letta_Enrico_Pd14 febbr – Il capogruppo alla Camera dei deputati “tutte le opposizioni, silente la maggioranza, hanno chiesto che Letta, dopo la sua salita al Colle per presentare le dimissioni così come si apprende dai giornali, venga rimandato dal presidente della Repubblica alle Camere per spiegare la ragione delle sue dimissioni”. Così Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, a SkyTg24.

“Tutto questo affinché si apra un dibattito, affinché il Partito democratico spieghi come e perché ha tolto la fiducia al suo presidente del Consiglio, e da questo dibattito possano emergere informazioni utili al presidente della Repubblica per la gestione successiva della crisi. Dopo il passaggio parlamentare il Capo dello Stato avrà tutte le informazioni e potrà aprire le consultazioni per la formazione del nuovo governo, per vedere se c’è una nuova maggioranza in Parlamento e la personalità a cui affidare l’incarico di formare il nuovo governo”.

“Questo dice la Costituzione, questo dice la prassi costituzionale, questo chiedono tutte le forze di opposizione. La maggioranza, il Partito democratico, è stato zitto in capigruppo, non dico che chi tace acconsente però c’era un grande imbarazzo nel Pd che non sapeva spiegare evidentemente le ragioni. Quindi noi chiediamo al presidente della Repubblica che dopo le dimissioni di Letta oggi alle ore 16, rinvii Letta alle Camere per un opportuno chiarimento”.

“Questo fa bene a Letta e al suo onore, perché è giusto che Letta spieghi questi suoi 10 mesi di governo, ma anche all’onore del Parlamento, perché il Parlamento ha tutto il diritto di capire. Il Partito democratico dovrà spiegare perché toglie la fiducia a un suo uomo, perché ricordo che Letta è esponente di rilievo del Partito democratico, per darlo a qualcun altro, si dice Renzi. Con quale maggioranza? La stessa maggioranza? Una nuova maggioranza? Con quale programma? Di tutte queste informazioni noi riteniamo abbia bisogno il presidente della Repubblica per aprire le consultazioni. In caso contrario non si capirebbero le consultazioni, su che cosa?”, conclude Brunetta.