12 febbr – L’Unione europea non prevede di proseguire il negoziato con la Svizzera sull’elettricità dopo i risultati del referendum che introduce un tetto al numero di immigrati nel Paese elvetico. Come ha spiegato la portavoce dell’esecutivo europeo, Pia Ahrenkilde, la decisione è stata presa “alla luce della nuova situazione che si è venuta a creare” dopo il voto sulla libera di circolazione che è “una potenziale violazione” degli accordi.
Dopo la sospensione di ieri delle trattative con l’UE per l’accordo sull’elettricità, il direttore dell’Ufficio federale svizzero dell’energia, Walter Steinmann, prevede difficoltà per le aziende elvetiche a cominciare dal prossimo anno. Il settore rischia di perdere la connessione al mercato unico, ha detto alla “Neue Zürcher Zeitung” di oggi e non esiste un piano B.