I salvataggi della Troika “in violazione” delle leggi sui diritti umani dell’UE

13 FEBBR – I programmi di austerità concordati con la Troika dei prestatori internazionali (la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea e il Fondo Monetario Internazionale) sono in violazione della Carta EU dei Diritti Fondamentali, secondo un esperto legale tedesco.  VOCIDALLESTERO

troika2
Andreas Fischer-Lescano, un professore di diritto e e politica europea dell’università di Brema è stato incaricato dalla Confederazione dei Sindacati Europei di controllare la legalità dei cosiddetti “Memorandum of Understanding” firmati tra i paesi salvati e i loro prestatori.
Egli ha concluso che, alla luce della carta UE dei diritti fondamentali – un testo legale divenuto vincolante per gli stati membri nel 2009 – molte misure di austerità imposte dai MoU possono essere impugnati in tribunale.
“Ci sono limiti a quel che si può scrivere in un MoU. Anche in un contratto bancario ci sono limiti a quel che può essere scritto, i tribunali e la legge pongono sempre dei limiti. Per ciò che riguarda gli accordi internazionali dovrebbe valere lo stesso, e nemmeno i MoU della troika sono immuni dalla legge”, ha detto Lescano sul suo sito web.
Lescano ha fatto notare che una recente interrogazione del Parlamento Europeo (EP) riguardo all’operato della troika, metteva correttamente in discussione la sua base giuridica, in particolare la mancanza di un mandato alla BCE di chiedere riforme strutturali ai governi nazionali.
“Ma questa è solo una parte del problema. L’interrogazione parlamentare non guarda quasi per niente all’aspetto dei diritti umani”, ha aggiunto Lescano.
Il suo studio sottolinea che i MoU “hanno limitato pesantemente l’autonomia di datori di lavoro e sindacati nel negoziare i salari”.
“In Irlanda, i salari hanno dovuto scendere di 1 euro all’ora. E non esiste nemmeno una logica a supporto di questa misura di austerità. Perché quando viene compromessa l’autonomia, lo stato deve supplire alla mancanza di reddito, come succede in Germania.”
Le riforme al sistema scolastico e sanitario prescritte dai memorandum sono anch’esse discutibili perché si focalizzano troppo sul taglio dei costi, ha dichiarato.
“E’ vero che a volte queste misure vengono prese a livello nazionale, ma la cosa pericolosa è che la troika ha impacchettato tutte queste misure di austerità, che hanno portato serie conseguenze, specialmente sugli strati della popolazione vulnerabili”.
Lescano ha fatto notare che il concetto di “stabilità finanziaria” è stato posto in cima a tutte le altre considerazioni. “Ma la stabilità finanziaria non può essere ottenuta senza stabilità sociale”.
“Quello che manca è una presa di responsabilità da parte della UE riguardo a queste misure. L’UE dice sempre che la responsabilità dell’adozione e applicazione di queste misure è a carico degli stati membri. Ma se gli stati non accettano i termini imposti, i prestiti vengono bloccati”.
L’esperto tedesco è cauto circa la prospettiva che una causa legale nelle corti europee possa probabilmente rigettare i MoU nella loro interezza, ma spera che qualche aggiustamento possa essere fatto a qualche condizione della troika.
“Abbiamo appena iniziato la discussione, ma è molto importante uscire da questa frammentazione delle misure sociali. I conflitti sociali sono erroneamente rappresentati come conflitti nazionali. Ma si tratta di una questione europea e gli stati sono semplicemente usati l’uno contro l’altro: la siesta in Spagna conto il duro lavoro in Germania” ha dichiarato.
La Carta Sociale
Da parte sua, nel suo rapporto annuale pubblicato mercoledì (29 gennaio), la Commissione per i Diritti Sociali del Consiglio d’Europa ha osservato che le politiche pubbliche in atto dal 2009 non sono state in grado di arginare un generalizzato aumento della povertà nel continente.
Il comitato ha identificato 180 violazioni di disposizioni della Carta Sociale Europea riguardo l’accesso alla protezione sanitaria e sociale nei 38 paesi europei.
Nei paesi salvati, il comitato ha trovato parecchie violazioni – in particolare in termini di salari e prestazioni sociali.
L’Irlanda è in violazione della carta sociale per non aver coperto con garanzie minime la malattia, la disoccupazione, la sopravvivenza, gli infortuni sul lavoro e i benefici di invalidità.
La Grecia e Cipro hanno prestazioni minime ”inadeguate” riguardo la disoccupazione, la malattia, la maternità, l’anzianità, oltre a un sistema di sicurezza sociale limitato.
Anche la Spagna paga troppo poco i lavoratori in malattia e limita l’accesso dei cittadini di altre nazioni europee alla sicurezza sociale.