11 febbr – «Nelle foibe c’è ancora posto»: frase secca, postata su Facebook alla vigilia del Giorno del ricordo e rimossa dagli amministratori del social network dopo alcune segnalazioni di protesta, ma che non è passata inosservata. Perché chi l’ha scritta è il capogruppo in consiglio di Zona 9 di Rifondazione comunista-Sinistra per Pisapia, Leonardo Cribio, che insiste: «Sono frasi decontestualizzate», ma senza raccogliere molta solidarietà. E lo stesso sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, fa sapere: «Le parole di Leonardo Cribio sulle foibe sono vergognose, inaccettabili e assurde».
Non ne chiede le dimissioni, il sindaco, ma è come se lo fosse, visto il coro (quasi) unanime di sdegno, con la sola Rifondazione a difendere il suo capogruppo, parlando di «post non giustificabili» ma anche di «strumentalizzazioni e polemiche create ad arte». […]
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Forse Cribio ignora che nelle foibe ci sono molti comunisti italiani che si opponevano al titoismo ed alla slavisazione dei territori della Venezia Giulia. Purtroppo l’ignoranza sugli avvenimenti avvenuti in questi è tanta. Il primo motivo per essere infoibati era quello di essere italiani indipendentemente dall’essere fascisti o meno, in foiba ci sono ragazzi,preti,impiegati,contadini, anche imprenditori e funzionari non c’era nulla di più democratico in quanto l’unico punto in comune era l’italianità . Se Cribio si ritiene italiano si ricordi che ci può essere posto anche per lui.