8 febbr – Ferrero, gruppo italiano tra i leader mondiali nel settore dolciario, investe in Serbia. Un memorandum d’intesa che prevede l’acquisizione di mille ettari di terreno nel Paese balcanico da destinare alla produzione di nocciole e’ stato firmato a Belgrado da Arduino Borgogno, direttore del comparto materie prime del gruppo Ferrero, dal ministro dell’agricoltura serbo, Dragan Glamocic, e da William Fulci, rappresentante della Ferrero. Alla cerimonia di firma, svoltasi nella sede del governo serbo, erano presenti anche il segretario generale della Farnesina, Michele Valensise, a Belgrado per colloqui con la dirigenza serba, e l’Ambasciatore d’Italia, Giuseppe Manzo.
L’intesa, oltre alla creazione di un Centro per la produzione delle nocciole da parte della Ferrero, prevede anche rapporti di cooperazione con produttori agricoli individuali sul territorio della Serbia centrale e meridionale. Non e’ stato precisato l’ammontare dell’investimento. Grande soddisfazione e’ stata espressa dal ministro Glamocic, secondo il quale il nuovo investimento italiano potrà aiutare la Serbia a realizzare i suoi programmi di sviluppo economico.
“Questo memorandum d’intesa consentirà alla Serbia di diventare un centro europeo nella produzione di nocciole, creando al tempo stesso nuovi posti di lavoro nel settore agricolo, oltre all’arrivo in Serbia di nuova tecnologia”, ha detto il ministro, secondo il quale la superficie per la produzione di nocciole potra’ passare da mille a 10 mila ettari nel giro di dieci anni.
Il segretario generale della Farnesina Michele Valensise, ribadendo l’impegno convinto dell’Italia a sostegno dell’integrazione europea della Serbia, ha sottolineato come a credere nel Paese balcanico sia anche il mondo economico e dell’impresa. “Non sono solo il governo e le istituzioni dell’Italia a credere nella Serbia, ma anche le imprese italiane. Il tessuto economico dell’Italia e’ fatto di imprese dinamiche che guardano all’estero, e sono lieto di vedere questo dinamismo anche nel gruppo Ferrero, che mostra lungimiranza e intelligenza” investendo in Serbia. “La speranza e l’augurio e’ che anche altre imprese italiane seguano il suo esempio, e che a cio’ corrisponda un miglioramento del business environment in Serbia”, ha affermato Valensise. L’Italia, ha osservato, “ha contribuito con molta convinzione all’avvicinamento della Serbia alla Ue. Una linea che vogliamo continuare dopo l’avvio il 21 gennaio scorso del negoziato di adesione all’Unione”.
“Continueremo ad appoggiare il negoziato in particolare con la nostra presidenza di turno dell’Unione a partire dal primo luglio. Siamo molto contenti di essere i migliori avvocati della Serbia a Bruxelles, anche se la Serbia non ha bisogno di avvocati”. (ANSA)