8 febbr – L’università nega l’accesso del personale medico maschile in una zona del campus femminile e una ragazza muore di attacco cardiaco. Sarebbe successo all’università Re Saud a Riyadh dove una studentessa è morta per non essere stata soccorsa in tempo.
Secondo il quotidiano saudita Okaz il personale dell’Università ha bloccato l’accesso dei medici, tutti uomini, nella zona del campus riservata alla donne e la studentessa Amna Bawazeer, che aveva problemi di cuore, è stata soccorsa solo un’ora dopo. Troppo tardi. Il quotidiano riporta la testimonianza anonima di un membro del personale universitario che ha raccontato che l’ambulanza non è stata chiamata subito e che i paramedici non sono stati fatti entrare immediatamente nel campus.
Smentisce il rettore dell’università, Badran Al-Omar: “Gli operatori sono entrati immediatamente, nessuno ha vietato loro nulla, sono entrati attraverso una porta laterale. L’università – dice – ha fatto tutto il possibile per salvare la studentessa”.
Separazione dei sessi
La notizia della morte di Amna fa il giro del mondo e su Twitter infuria la polemica sulla separazione dei sessi in Arabia Saudita, applicata nelle scuole e in tutte le università. Anche nei caffè e nei ristoranti esistono delle aree separate per le donne dove non possono entrare maschi non sposati. Le autorita religiose del regno affermano che la compresenza dei due sessi costituisca una minaccia per la castita delle donne e per l’ordine sociale.
Altri casi
Nel 2002 quindici studentesse morirono in un incendio scoppiato in una scuola per ragazze a La Mecca. I gruppi per i diritti umani accusarono la polizia religiosa di non avere permesso alle ragazze di scappare perchè non indossavano il velo nero che copre tutto il corpo. – rainews.it