1 febb – Gli alti livelli di radiazioni rilevati nell’impianto nucleare di Sellafield non possono essere la conseguenza di un incidente nucleare poiché la centrale non è più attiva da tempo e attualmente è utilizzata per ‘riprocessare’, cioè trattare separando i componenti, il combustibile nucleare usato. ‘
‘A Sellafield non ci sono impianti in funzione”, osserva Emilio Santoro, ricercatore dell’Enea. Nell’impianto il combustibile nucleare usato viene lavorato anche in vista dell’eventuale recupero di isotopi da utilizzare in campo medico o nell’industria. ”Al momento non sono stati divulgati i valori relativi ai livelli di radioattività, ma poiché tutte le operazioni eseguite in impianti simili devono seguire un rigido protocollo si può ipotizzare – rileva l’esperto – che, sebbene elevato, il livello di radiazioni sia comunque inferiore a quello che obbliga ad evacuare la zona”.
“I nostri rilevatori sono estremamente sensibili – ha detto un portavoce della società che gestisce l’impianto di prima generazione – e dopo un’attenta analisi possiamo confermare che non è stato registrato un problema nel sito”. I britannici hanno tirato un sospiro di sollievo.
Il monitor che ha rilevato livelli di radioattività piu’ elevati è uno dei 20 che si trovano nel perimetro dell’impianto di Sellafield. ”Sulle cause sono possibili soltanto ipotesi in questo momento. Una delle più probabili è il rilascio locale di materiale radioattivo, ma è anche possibile che all’interno dell’impianto sia avvenuta un’operazione errata”.
Le autorità della centrale nucleare di Sellafield in Inghilterra sottolineano che non ci sono pericoli per i tecnici dell’impianto e gli abitanti della zona. Non sono state rilevate fughe radioattive e la situazione appare al momento sotto controllo. Le misure precauzionali sono state decise dopo che uno dei monitor che controllano il sito ha rilevato un livello di radiazioni sopra la norma. E’ stato creato un perimetro di sicurezza a nord dell’impianto e viene controllato ogni edificio, come ha spiegato un portavoce. Il ministero dell’Energia ha annunciato di essere in stretto contatto con Sellafield e che non c’è ragione di pensare che l’entità del problema sia maggiore di quanto affermato dalla centrale. ansa