31 genn – In molti sono saltati sulla poltrona, increduli, quando domenica sera la tv svizzera ha tramesso una docu-fiction, nella quale la Lombardia veniva “comprata” dalla Svizzera. “Operazione Lombardia”, questo il titolo della trasmissione, ha colpito nel segno: un boom di ascolti che ha raggiunto il record del 31,4% di share seguito dalle telefonate degli allibiti spettatori e dalle pagine dei giornali che le hanno dedicato ampio spazio.
Il produttore della serie “Storie” Luca Jaeggi, e il regista Fulvio Bernasconi non potevano chiedere di meglio: a loro si deve l’idea della docu-fiction, con immagini d’archivio e scene girate con personaggi che interpretano se stessi, come l’ex presidente della Confederazione Elvetica Moritz Leunberger, il sindaco di Lugano Marco Borradori, il giornalista Gad Lerner. E ci sono persino dichiarazioni, vere, di Maroni e Bossi. Un mix che mescola realtà e fantasia e che ha fatto credere a molti che potesse essere tutto vero.
Lo spunto, del resto, è un fatto concreto: nel marzo 2012, Ueli Maurer, attuale ministro della difesa svizzero, dichiarò senza mezzi termini che per lui la fusione tra Svizzera e Lombardia era possibile, spiegando che il 90% degli scambi Svizzera- Italia avviene proprio con la Lombardia. L’ipotesi era piaciuta anche alla Lega Nord. “Operazione Lombardia” è andata semplicemente oltre, ipotizzando un seguito con vertici politici, trattative, più o meno segrete, e infine l’intervento della banca Goldman Sachs che manda tutto all’aria. Con il colpo di scena finale: il sacrificio di un funzionario del governo di Berna che tenta di sabotare i computer della banca ma viene ucciso.
Gli Orson Welles elvetici hanno creato un po’ di scompiglio: tutto uno scherzo?
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