DECRETO RIVALUTAZIONE QUOTE BANKITALIA: UNA RAPINA DI 7,5 MILIARDI A FAVORE DELLE BANCHE SOCIE, SENZA CONTARE IL RISCHIO TANGIBILE DI ORO E RISERVE CHE POSSONO ESSERE RECLAMATE DAI NUOVI SOCI, INTESA-S.PAOLO (31,7% QUOTE) ED UNICREDIT (20%)
31 genn – Anche oggi, in una nota molto circostanziata, Lannutti boccia senza appello il dl Imu-Bankitalia spiegando punto per punto perché non esita a definirlo una vera e propria “rapina” ai danni dei cittadini italiani. Con il sostegno, è il caso di aggiungere, del Pd che ormai ha abbandonato del tutto le sue origini per passare al servizio delle banche e della finanza internazionale inaugurando un corso tutto nuovo sotto la regia di Matteo Renzi.
“Il contestato decreto sulla rivalutazione delle quote della Banca d’Italia, il cui capitale detenuto da banche ed assicurazioni passerà da 156.000 euro a 7,5 miliardi di euro, sarà – afferma Lannutti – una manna caduta dal cielo sui bilanci asfittici delle banche, una rapina per il bilancio pubblico costituito dallo stato patrimoniale di Bankitalia, che dovrà attingere dalle riserve ordinarie e straordinarie, pari a 22,6 miliardi di euro al 31.12.2012, per ricapitalizzare gratis le banche socie.
La parte del leone per Intesa San Paolo, che detenendo il 30,3 % del capitale di Bankitalia, avrà un gentile regalo piovuto dal cielo pari a 2 miliardi di euro netti, Unicredit (22%) che riceverà un gradito bonifico a spese della collettività, pari 1,452 miliardi; al terzo posto le Assicurazioni Generali con il gradito omaggio di 415 milioni di euro; al quarto la Cassa di Risparmio di Bologna, che riceverà un maxi assegno di 409 milioni di euro; al quinto posto l’Inps del collezionista di poltrone Mastrapasqua, che riceverà 330 milioni di euro netti; al sesto la Carige, con 264 milioni; al settimo la Bnl con 184 milioni netti; seguita da Mps (165 milioni); Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli (138,6 milioni); Cassa di Parma e Piacenza con 132 milioni netti; CariFirenze, con 125,4 milioni di euro, tutti al lordo della tassazione pari al 12%, il cui ammontare totale è di 900 milioni di euro.
Ente partecipante Numero quote Numero voti % quote Nuovo capitale lordo Al netto tassazione 12% Ammontare della tassazione (12%) Intesa Sanpaolo S.p.A. 91035 50 30.3% 2.272.500.000 1.999.800.000 272.700.000 UniCredit S.p.A. 47184 50 22% 1.650.000.000 1.452.000.000 198.000.000 Assicurazioni Generali S.p.A. 19000 42 6.3% 472.500.000 415.800.000 56.700.000 Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 18602 41 6.2% 465.000.000 409.200.000 55.800.000 INPS 15000 34 5.0% 375.000.000 330.000.000 45.000.000 Banca Carige S.p.A. – 11869 27 4.0% 300.000.000 264.000.000 36.000.000 BNL Spa 8500 21 2.8% 210.000.000 184.800.000 25.200.000 Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 7500 19 2.5% 187.500.000 165.000.000 22.500.000 Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 6300 16 2.1% 157.500.000 138.600.000 18.900.000 Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 6094 16 2.0% 150.000.000 132.000.000 18.000.000 Cassa di Risparmio di Firenze S.p.A. 5656 15 1.9% 142.500.000 125.400.000 17.100.000 6.382.500.000 5.616.600.000 765.900.000
BILANCIO BANKITALIA AL 31.12.2012 (allegato ultima relazione del Governatore Banca d’Italia 31.5.2013).
STATO PATRIMONIALE PAG. 261 (in milioni di euro) 15 CAPITALE E RISERVE 22.607.429.359 15.1 capitale sociale 156.000 15.2 riserve ordinaria e straordinaria 14.867.762.438 15.3 altre riserve 7.739.510.921 16 UTILE NETTO DA RIPARTIRE 2.501.125.966 TOTALE 609.973.399.508 I CONTI D’ORDINE al 31 dicembre 2012 ammontano a 659.165.890.419 euro. Senza contare il rischio tangibile che le banche o fondi di investimento italiani ed esteri, che entreranno nella “public company” di una Bankitalia privatizzata dal Governo Letta-Saccomanni, in nettissima controtendenza rispetto alle Banche Centrali di tutta Europa (pubbliche o semipubbliche), acquistando le quote eccedenti il 3% che le vecchie azioniste dovranno dismettere, potranno rivendicare il diritto alle riserve in oro ed in valuta, appostate nel bilancio al 31.12.2012, per la somma di 132,556 miliardi di euro.
Un bel regalo alle banche ed ai banchieri di cui terrà certamente conto ed a tempo debito il popolo italiano, espropriato di un bene pubblico che non era mai stato nella disponibilità dei Governi di turno.
Tavola 19.3 pag. 251 Oro e attività nette in valuta (1) (milioni di euro) VOCI 31.12.2012 Oro 99.417 95.924 Dollari statunitensi 19.780 Sterline inglesi 3.106 Yen giapponesi 5.212 Franchi svizzeri 3 275 Altre valute 4 Attività nette verso l’FMI (inclusi DSP) 5.034 4.421 Totale 132.556 128.480 (1) Sono valutati ai cambi e ai prezzi di mercato. Non sono incluse le attività finanziarie (ETF e quote di OICR) denominate in valuta detenute a fronte delle riserve ordinaria e straordinaria e degli accantonamenti patrimoniali, in quanto costituiscono una posizione in valuta separata. – (2) Include operazioni temporanee di rifinanziamento in dollari per 2.088 milioni (1.546 nel 2011), poste in essere nell’ambito di un accordo tra la BCE e la Riserva federale finalizzato all’offerta di liquidità a breve in dollari al sistema bancario IL COLLEGIO SINDACALE: Lorenzo De Angelis, Giovanni Fiori, Gian domenico Mosco, Sandro Sandri, Dario Velo IL GOVERNATORE: Ignazio Visco
(OPI)
Abbiamo capito, i 120 miliardi di oro dello Stato Italiano e non di bankitalia , come volgiono farci credere. stanno per andare in fumo.