31 GEN – A Lampedusa per riscrivere il diritto dell’immigrazione, “un diritto alla vita che metta al primo posto le persone, la loro dignità, i loro desideri e le loro speranze”, contro la ”militarizzazione dei confini” su cui l’Europa, ”nonostante la crisi”, non smette di investire”. Da queste premesse parte il Meeting Mediterraneo che inizia a Lampedusa, coordinato dalla associazione Melting Pot ed a cui sono attesi centiania di rappresentanti di movimenti e associazioni da Italia, Europa e anche Nordafrica.
Obiettivo dell’iniziativa, che si conclude il 2 febbraio, è il varo della Carta di Lampedusa, la cui bozza è da tempo in rete per una redazione collettiva e che, si legge nel preambolo “afferma la libertà di tutte e di tutti di muoversi sulla terra, senza condizionamenti o impedimenti”. Un’utopia che guarda in particolare alla tragedia del 3 ottobre scorso, quando 368 persone morirono a poche miglia da Lampedusa, ma che si contrappone consapevolmente alle normative in vigore in Europa in tema di richiedenti asilo e controllo dei fenomeni migratori.
E che non intende essere “una proposta di legge o una dichiarazione degli Stati e dei Governi – si legge nella bozza della Carta – ma il risultato di un processo costituente e di costruzione di un diritto dal basso“. Partecipano al Meeting, oltre all’associazionismo italiano ed europeo (laico e religioso), anche i promotori del forum sociale maghrebino e il gruppo tunisino ‘Terre pour tous’, che riunisce i parenti dei migranti e delle vittime dei naufragi. Presente anche una delegazione del gruppo Lampedusa ad Amburgo, un gruppo di migranti sbarcati sull’isola dopo ssere passati attraverso la Libia e che da mesi occupano una chiesa nella città tedesca.
Oggi pomeriggio è previsto un incontro con il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, ma già ieri ve ne è stato uno tra alcuni promotori del Meeting ed un gruppo di pescatori e albergatori dell’isola. Un’isola “stanca” di essere associata solo ai temi dei migranti e dell’accoglienza – riferisce stassera Nicola Grigion di Melting Pot – ma il cui destino è proprio la conseguenza, sottolinea, dalle politiche migratorie che il Meeting intende mettere in discussione. (ANSAmed).
…un’isola bellissima, ITALIANA, alla mercè di “migranti” che italiani non sono…