Il 63,7% delle famiglie dichiara di aver ridotto le spese per l’alimentazione, il 90,3% ha tagliato le spese per il vestiario e il 90% ha limitato quelle per i ristoranti, i locali ed il cinema. Il 75% delle famiglie ha ridotto anche le spese per il riscaldamento e il 36,5% ammette che ormai acquista solo prodotti di qualità inferiore.
24 GEN – La situazione economica delle famiglie greche continua a peggiorare a vista d’occhio secondo una ricerca condotta dall’Istituto per le Piccole Imprese della Confederazione Generale Professionisti, Commercianti e Artigiani ellenici (Ime-Gsevee). Si tratta della ricerca annuale della centrale sindacale su un campione di 1.207 nuclei familiari rappresentativi a livello nazionale condotta in collaborazione con la società Marc lo scorso dicembre allo scopo di registrare le ripercussioni della crisi economica sulle famiglie greche. Dalla ricerca è emerso che una famiglia su tre teme di perdere la propria casa a causa dei debiti accumulati, mentre gran parte della popolazione dichiara di non essere in grado di soddisfare i propri impegni finanziari. Nello stesso tempo, 1,4 milioni di famiglie hanno almeno un disoccupato in casa e di loro solo un 9,8% riceve il sussidio di disoccupazione, mentre oltre un milione di greci non hanno alcuna garanzia per il loro lavoro. Il 44,3% dei nuclei familiari risulta indebitato con le banche mentre un greco su 10 si è visto sinora costretto a vendere parte della sua proprietà per riuscire a superare la crisi.
Grecia: 350mila famiglie a lume di candela, non possono pagare le bollette
In Grecia non si vive, ormai si cerca solo di sopravvivere
Inoltre si teme che le recenti misure di austerità che riguardano, tra l’altro, la tassa sugli immobili e il sequestro dei depositi bancari in caso di mancato pagamento delle tasse, creeranno ulteriori difficoltà per le famiglie greche.
Il 94,6% delle famiglie, secondo la ricerca, ha subito una riduzione media del 39,47% del proprio reddito dal 2010 sino ad oggi, con la Regione dell’Attica in prima posizione, mentre il principale reddito di gran parte delle famiglie (48,6%) proviene dalle pensioni. La situazione si presenta ancora più drammatica per quanto riguarda il settore dei beni di consumo.
Il 63,7% delle famiglie dichiara di aver ridotto le spese per l’alimentazione, il 90,3% ha tagliato le spese per il vestiario e il 90% ha limitato quelle per i ristoranti, i locali ed il cinema. Il 75% delle famiglie ha ridotto anche le spese per il riscaldamento e il 36,5% ammette che ormai acquista solo prodotti di qualità inferiore. (ANSAmed).
Nel sud dell’Italia i disoccupati in famiglia sono la regola ma spesso sono tutti i membri della famiglia a non avere un lavoro stabile.
E’ la stessa situazione che vediamo in Italia, specie nei paesini del sud dove sono scomparsi quasi tutti i negozianti e gli artigiani e dove ci si riscalda con un po’ di legna raccolta nelle campagne.