23 genn – La disoccupazione in Spagna resta critica e ha superato il 26% nell’ultimo trimestre del 2013, secondo l’Istituto Nazionale di Statistica di Madrid. Nel trimestre precedente i senza lavoro erano il 25,98%. Il peggioramento, anche se minimo, rischia di intralciare la propaganda del governo conservatore di Mariano Rajoy (Partido Popular) sull’uscita della Spagna dalla pesante crisi che, con minimi momenti di pausa, ha investito il paese dal 2008.
L’economia iberica è in effetti cresciuta dello 0,1% nell’ultimo trimestre del 2013, mettendo formalmente fine alla recessione, ma nella sostanza la ripresa non sembra aver risolto il problema più grave della Spagna, appunto la disoccupazione.
Anno su anno, il numero assoluto dei disoccupati è diminuito di 69.000 unità, ma si tratta di un “effetto statistico” dovuto alla riduzione della popolazione attiva, scesa al 59,4%, il minimo dal 2008: di fatto il numero di persone con un lavoro o che lo cercano attivamente è calato di 73.000 unità.
In tutto nell’ultimo trimestre si sono registrati 5,9 milioni di disoccupati. Secondo i dati, la maggior parte dei posti di lavoro creato sono estremamente precari, mentre il tasso di disoccupazione giovanile è rimasto sostanzialmente invariato, registrando un lievissimo calo, e attestandosi sul 55,06%. tmnews