Prepotenza e aggressività Usa e UE contro lo stato siriano a Ginevra 2

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22 genn – “Signor Kerry, nessuno, ad eccezione del popolo siriano, può decidere chi è presidente”. E’ questa la replica da Montreux, dove è in corso Ginevra II, del ministro degli Esteri siriano, Walid Muallem, all’omologo americano. “Nessuno ha il potere di conferire o revocare la legittimità di un presidente, di una costituzione o di una legge, ad eccezione del popolo stesso“, ha detto Muallem.

John Kerry prendendo la parola poco prima alla conferenza di pace, aveva dichiarato che il presidente Bashar al Assad non poteva “far parte della transizione politica in Siria”. “È impossibile, inimmaginabile – aveva aggiunto – che quest’uomo che ha portato tale violenza contro il suo popolo possa mantenere la legittimità a governare”.

“Mi dispiace che i rappresentanti di alcuni stati seduti in questa stanza hanno il sangue dei siriani nelle mani”. E’ un durissimo attacco quello che il ministro degli Esteri siriano Walid Muallem rivolge ad alcune delle delegazioni invitate alla conferenza di pace Ginevra II, che si è aperta oggi in Svizzera. “Ora la maschera è caduta e vediamo la vera faccia di coloro che vogliono distruggere la Siria”, ha aggiunto il capo della diplomazia di Damasco.

Per una soluzione del conflitto siriano è necessario un “immediato cessate il fuoco” tra le parti. E’ quanto ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino durante il suo intervento alla conferenza internazionale di pace Ginevra II in corso a Montreux, in Svizzera. “Penso che la comunità internazionale ha una responsabilità particolare per il cessate il fuoco e le Nazioni Unite devono essere al centro di ogni sforzo per riportare la pace e la stabilità”, ha aggiunto il ministro.

“Assad non solo non deve rimanere ma non ci deve essere discussione su di lui”: lo ha detto Ahmad Jarba, il capo della delegazione dell’opposizione siriana presente alla conferenza di pace Ginevra II in Svizzera.