Per combattere gli affitti in nero, si pensa di premiare i delatori

case_in_affitto22 genn – Ormai è assodato, occorre tracciabilità anche quando si parla di affitti. Questo stabilisce la legge di stabilità, i canoni di locazione devono essere pagati in modo chiaro: assegni, bancomat e carte di credito dallo scorso primo gennaio sono l’unico modo per essere in regola.

Per chi non rispetta le regole sono previste sanzioni importanti, ma ancor peggio i “ fuori legge” potranno inoltre essere esclusi per sempre dalla possibilità di poter usufruire delle detrazioni fiscali relative all’abitazione. Al momento sarebbe irregolare un contratto di affitto su tre, ovvero 15/20mila su un totale di circa 50mila famiglie che in Umbria vivono in affitto.

L’assessorato regionale alle Politiche abitative, guidato da Stefano Vinti, ha indicato la lotta al “nero” come uno degli obiettivi cardine da raggiungere in questo 2014. Per arrivare col fiato sul collo di chi non è in regola, si sta lavorando a due diverse strategie.
Si potrebbe arrivare alla redazione di una mappa dettagliata degli immobili ufficialmente sfitti. Basterebbe poi incrociare il dato con le bollette dei diversi gestori dei servizi pubblici. Per ora almeno sulla carta questo strumento sembra non avere problemi, anche se la sua applicazione potrebbe incontrare qualche intoppo e scontrarsi con le rigide regole relative al rispetto della privacy. Non sembra sia infatti consentito mettere il naso nei consumi dei cittadini, nemmeno se il fine è importante.

Ci sarebbe anche la possibilità di incoraggiare la denuncia da parte di chi sa, premiando il gesto con sostanziosi sconti sui canoni di locazione. Gli affitti in nero sono una piaga nazionale, alimentata anche dalla cosiddetta emergenza casa. Nel 2012 in Umbria ci sono stati circa 1.800 sfratti, il 90% dei quali causati da morosità incolpevole.