Napoli al collasso economico, 3000 dipendenti a rischio

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22 genn – Napoli  è una città in dissesto, tra tasse e immondizia. Lo scrive oggi Andrea Malaguti, inviato a Napoli per il quotidiano torinese La Stampa. Il capoluogo campano è sull’orlo del collasso economico, ancor di più dopo che la Corte dei Conti ha bocciato il piano decennale di riequilibrio finanziario del Comune partenopeo.

(UE: messa in mora per rifiuti Napoli. De Magistris pensa alle piste ciclabili Il sindaco di Napoli, l’ex magistrato Luigi De Magistris,  dichiara le sue priorità: “Darò a Napoli la più grande pista ciclabile del Mezzogiorno”. In mezzo alla munnezza sì, ma piu’ biciclette per tutti!)

L’elezione a sindaco del magistrato Luigi De Magistris, la rivoluzione arancione, che tante speranze avevano acceso, sono un ricordo già lontano nel tempo, un ricordo un po’ sbiadito. Riccardo Realfonzo è stato assessore al bilancio di De Magistris, con cui “si è lasciato” in maniera burrascosa. Secondo lui la Corte dei Conti ha semplicemente confermato quello che lui sostiene da anni: “Il Comune è in dissesto”.

A Napoli il Comune deve pagare 10.031 dipendenti con 423 milioni e altri 350 milioni servono per gli stipendi di 8427 assunti delle partecipate. Troppiu, troppi soldi.  Come se non bastasse tutto questo, scrive Malaguti sulla Stampa, su cento multe il Comune riesce a riscuoterne solo tre e nonostante i tremila immobili di proprietà Napoli non è riuscita a chiudere il bilancio in attivo. Realfonzo spiega: “Era necessario riorganizzare la macchina. Ridurre il personale. Ridefinire le priorità. Invece abbiamo le tasse sui servizi più alte d’Italia”.

De Magistris racconta un’altra verità ed è convinto che la città si rialzerà. I suoi collaboratori dicono: “Abbiamo gestito una città con un miliardo e mezzo di debiti senza licenziare nessuno. La verità è che abbiamo fatto un miracolo”.

  “Cacciare tremila persone? Qualcuno lo chiede. Ma si creerebbe una tensione sociale incontrollabile. Non succederà”.
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