22 genn – Nottata di furti nella Marca, quella tra domenica e lunedi. A Colle Umberto (Treviso) i ladri non hanno risparmiato nemmeno le reliquie dei santi. Ignoti hanno forzato la porta della sacrestia, facendo incetta di paramenti sacri e resti santi. I malviventi hanno trafugato, oltre a calici dorati, frammenti d’osso di San Martino, pezzi di tessuto appartenuti a Sant’Antonio Abate e reliquie della croce.
“È un gesto che non ha giustificazioni”. Questo il commento del presidente della Regione Luca Zaia. L’episodio “lascia esterrefatti perché non si capisce come si possa compiere un tale sacrilegio, che va a ferire, nel profondo, un’intera comunità. La mia solidarietà va a don Arnaldo e a tutti i fedeli che frequentano questa chiesa e mi auguro che si trovino presto i colpevoli di questa azione senza senso”.
“Non si tratta di un semplice furto – ha sottolineato il Governatore – ma chi si è macchiato di tale infamia è andato a colpire uno dei valori fondamentali di questa comunità, ovvero quel legame con il cristianesimo, che è incardinato nel dna di chi vive in questi territori e che trova un preciso riferimento anche nello Statuto del Veneto. Per questo i colpevoli una volta individuati dovranno chiedere scusa a don Arnaldo e a tutta la comunità per quello che hanno fatto”.
“Sono certo – ha concluso Zaia – che le forze dell’ordine sono già al lavoro per trovare i responsabili di questo atto vile e, come sempre, sapranno operare con professionalità e competenza. Li ringrazio fin da ora per quanto faranno e mi auguro che presto sia fatta chiarezza su questa vicenda, che tocca da vicino la sensibilità di un’intera comunità”.
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