21 genn – Ci sono prove evidenti del fatto che il regime siriano ha praticato in modo sistematico la tortura e ha giustiziato circa 11.000 detenuti dall’inizio della rivolta, nel marzo 2011. E’ quanto si legge in un rapporto redatto da tre esperti legali, già procuratori nei tribunali internazionali per l’ex Jugoslavia e la Sierra Leone, sulla base di migliaia di fotografie e documenti consegnati da un poliziotto militare che ha disertato.
Il documento, pubblicato oggi da Bbc, Cnn e Guardian, è reso noto alla vigilia dell’avvio della conferenza di pace denominata Ginevra 2. Il rapporto è stato commissionato dal Qatar, che appoggia i ribelli, e si basa sulla testimonianza di un poliziotto militare che ha lavorato segretamente con un gruppo dell’opposizione prima di disertare e lasciare il paese. L’agente avrebbe consegnato circa 55.000 immagini digitali di 11.000 detenuti morti. Le fotografie coprono il periodo che va dall’inizio della rivolta, nel marzo 2011, fino ad agosto dello scorso anno. I tre legali che hanno visionato le immagini hanno riferito di corpi emaciati, molti dei quali era stati picchiati o soffocati.
“Questa è la pistola fumante – ha detto David Crane, uno degli autori del rapporto – questo genere di prova piacerebbe a ogni procuratore. Questa è la prova evidente della macchina di merte del regime”.