20 genn – Comprendere come si formano e si rafforzano gli stereotipi su immigrati e minoranze attraverso i prodotti “dell’industria culturale” e studiare strategie per contrastarli, puntando sulla creatività dei giovani, contro il diffondersi di razzismo e xenofobia in Ue. È l’obiettivo di “Beams”, progetto che ha riunito tutti i 15 partner europei a Bruxelles, presso la sede della Regione Veneto, capofila dell’iniziativa con la Direzione Flussi migratori, per discutere i primi risultati, in un meeting tecnico.
L’iniziativa, della durata di due anni e unica nel suo genere nel panorama europeo, è finanziata dalla Commissione Ue col programma “Diritti fondamentali e cittadinanza”. Due le fasi di lavoro: la prima, appena conclusa, ha visto l’analisi di film, programmi tv, fotografie, canzoni popolari, per capire come i media, negli ultimi 20 anni, abbiano riflesso e amplificato gli stereotipi su immigrati e minoranze. Questi primi risultati saranno presentati alla comunità scientifica in una conferenza internazionale di medio termine a Vienna, a fine febbraio, con la partecipazione di Ocse e Agenzia europea per i Diritti fondamentali.
La seconda parte del progetto vedrà protagonisti studenti e gruppi di giovani di tutta Europa, che saranno coinvolti in laboratori didattici e iniziative per creare nuovi prodotti culturali capaci di andare oltre le rappresentazioni stereotipate e discriminatorie delle minoranze.
A novembre è previsto l’evento conclusivo a Venezia. Tra i partner italiani sono coinvolti Unar – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali Associazione 2050, Associazione Sucar Drom, l’Ordine dei Giornalisti della Puglia e Veneto Lavoro. Partecipano inoltre organizzazioni da Romania, Ungheria, Austria, Repubblica Ceca, Olanda, Gran Bretagna, Spagna e Francia. ansa
Patetici tentativi di lavarci il cervello e indurci ad accettare una convivenza che sará nella realtá invece sempre piú drammatica ed esiziale per la nostra societá.