17 gen. – Privatizzazioni, spending review, rivalutazione delle quote della Banca d’Italia e rientro dei capitali esportati all’estero: se il governo andra’ avanti su questi quattro punti e centrera’ i suoi target di bilancio, l’Europa permettera’ all’Italia di mettere in campo investimenti produttivi senza conteggiarli nel calcolo del disavanzo strutturale.
Il commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, sbarca a Roma per una giornata ‘finlandese’ e incontra il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni per circa due ore, durante un pranzo definito ‘informale’. Rehn parla con i giornalisti all’ambasciata di Finlandia presso la Santa Sede, in cima al Gianicolo e usa toni diversi rispetto solo a qualche settimana fa, quando ingaggio’ un duello a distanza con Enrico Letta esprimendo il suo “scetticismo” sulle misure italiane riguardo a spending e privatizzazioni. Oggi, dice invece Rehn, “sono fiducioso” che l’Italia “centrera’ i suoi obiettivi di bilancio”. E se le indicazioni saranno rispettate, aggiunge, “e’ possibile attivare la clausola di flessibilita’ per gli investimenti produttivi”. Questo pero’, avverte, “sta nelle mani del governo”.
Dal Tesoro sarebbero arrivate una serie di rassicurazioni sul fatto che la direzione su cui il governo sta lavorando e’ esattamente quella richiesta dall’Europa. “Almeno due delle quattro richieste di Bruxelles sono gia’ in stadio avanzato”, dicono fonti di via XX Settembre. Il decreto sulla rivalutazione delle quote di Via Nazionale, gia’ approvato dal Senato, dovrebbe passare a breve anche alla Camera, mentre il commissario alla spending, Carlo Cottarelli anticipera’ il suo lavoro alla fine di febbraio. Quanto alle privatizzazioni e’ di due giorni fa una riunione a palazzo Chigi del Comitato che se ne occupa e altre riunioni saranno previste a breve. Infine, dopo i colloqui con la Svizzera, riferiscono le stesse fonti, un decreto sul rientro dei capitali arrivera’ entro le prossime settimane sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Rehn incassa le rassicurazioni del governo e dice ai cronisti di essere “fiducioso che l’Italia rispettera’ i target di bilancio”. Il commissario Ue definisce “credibili” le stime sulla crescita del Pil italiano diffuse oggi dalla Banca d’Italia, ma mette in guardia sulla necessita’ di creare lavoro. “L’Italia deve porre un forte accento sulle riforme per riagganciare la crescita e per far aumentare l’occupazione”, dice. Insomma i segnali sono positivi, “non c’e’ spazio per il compiacimento”. Fonti di governo fanno capire che la preoccupazione e’ condivisa, ma che l’automatismo tra ripresa e occupazione non e’ cosi’ scontato.
Il Pil tornera’ a crescere, ma prima che questo si traduca in un aumento degli occupati dovra’ essere consolidato. Sul tavolo del pranzo con Saccomanni anche le prossime scadenze elettorali europee e il quadro generale dell’Unione anche in vista del prossimo semestre di presidenza a guida italiana che inizera’ a luglio. Nessuno dei due commensali avrebbe nascosto la preoccupazione per la possibilita’ di un’affermazione forte delle forze politiche anti-euro. (AGI) .
Non pare che sia arrivato il momento di uscire dall’UE qui a parte gli incapaci che abbiamo, ci si mette anche l’UE siamo diventati il tappeto dell’UE.