17 genn – Una cosa che mi sconvolge ogni sera è rendermi costantemente conto che le cose che Paolo Villaggio scrisse nel 1972 in un suo libro umoristico “Come farsi una cultura mostruosa”* oggi sono praticamente le domande del programma a quiz più se…guito dagli italiani, ma la cosa atrocemente significativa è che i concorrenti le sbagliano pure!!! Ma non basta, non solo il pubblico ed il conduttore ci ridono su, ma ci si sganascia per primo l’autore della castroneria, come se dir cazzate ti facesse diventare un personaggio dello spettacolo, una star (se fosse stata politica gli avrei anche potuto dar ragione, ma in questo caso…).
Questa cosa è emblematica, perchè nella sua drammatica comicità (che non si vedeva in TV dai tempi di Gianni Ippoliti ed la sua “rivisitazione” di ” Non è mai troppo tardi” del celeberrimo Maestro Manzi. Quest’ultima trasmissione però era fatta con persone che si dichiaravano ignoranti in partenza, a differenza di questa dove l’ignoranza gronda da tutte le parti, da sedicenti insegnanti, professori, studenti, professionisti e ciliegina sulla torta dal conduttore e dalle menti dei suoi fidi autori, scajolamente “a loro insaputa”) è uno spaccato del Paese e del perché il tutto è arrivato a questo punto e lo sottolineo solo per i pochi che non avessero ancora messo a fuoco il problema (cultura e capacità di ragionamento delle persone).
L’Eredità non è un gioco a quiz, è l’esemplificazione di tutto quello che non va perché anche il suo meccanismo (grazie a un regolamento studiato da un diversamente intelligente) è assolutamente surreale considerato che continua ad esaltare e a consentire l’aleatorietà del successo finale a discapito della meritocrazia (spesso e volentieri vince o va in finale colui che ha dato le risposte più allucinanti mai sentite, roba da ritiro di tutti i titoli di studio e credo anche della cittadinanza in certi casi). Come se non bastasse come ogni cosa in cui lo Stato (la RAI è ancora pubblica si? Politicizzata e in mano a alle large intese lo so, ma sul pubblico ho tentennato, chissà perché?) deve darti qualcosa fa finta di farlo, e lì ti mandano a rispondere ad azzeccare una catena di parole il cui inizio è un ciccinino casuale (ovvero hai il 50% esatto di sbagliarla.
E questo è dovuto non solo al fatto che tu possa fare un errore ma che invece lo avessero fatto in partenza gli autori prendendo fischi per fiaschi nel dare la giustifiucazione a quella come alle altre parole nella suddetta catena.) che nella stragrande maggioranza dei casi manda via il “campione” con le pive nel sacco. E tutto questo ti chiedono anche di pagarlo sia con i soldi del canone sia con quelli dei prodotti che, ovviamente, costano di più di quanto potrebbero perché fanno la pubblicità in TV per farti sapere che esistono.) Che disaster fioi!
* Come farsi una cultura mostruosa “estratti dalla prefazione e dal libro:
che trovate leggibile qui http://it.scribd.com/doc/189360821/Paolo-Villaggio-Come-Farsi-Una-Cultura-Mostruosa
leggete e poi mi dite. E sono passati quarant’anni da allora, una generazione e mezza? Bene ci hanno ridotto a essere carne da Eredità, eLett(a)ori e quant’altro e noi cosa facciamo? Puntiamo il dito su…?… il signor Beppe da Genova!
Cazzo che fenomeni!
Stefano Davidson