Aggredisce la moglie con l’accetta, arrestato marocchino

Aggredisce moglie con accetta: arrestato per tentato omicidio

ascia17 genn – Arriva da Foggia l’ennesima triste vicenda di soprusi, tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia. I carabinieri hanno avviato le indagini quando uno dei figli minori della vittima, nato però da un primo matrimonio, ha raccontato ai militari dell’Aliquota Radiomobile che sua madre era stata aggredita con un’accetta dal marito e che in quel momento si trovava al Pronto Soccorso.

A quel punto i militari avviavano una serie di accertamenti finalizzati a ricostruire l’intera vicenda, dai quali emergeva che la coppia, a causa dei continui litigi, da qualche mese si era separata e che nel pomeriggio di quel giorno l’uomo aveva chiesto un incontro chiarificatore presso l’abitazione di un comune amico.

Nel corso dell’incontro, avendo probabilmente intuito che la moglie non aveva alcuna intenzione di tornare a vivere con lui, in preda ad uno scatto d’ira, il 48enne residente a Borgo Mezzanone l’aggrediva con un’accetta, ma veniva fermato soltanto grazie al tempestivo intervento del suo amico, che dava il tempo alla donna di sottrarsi ai colpi e di nascondersi sotto ad un tavolo.

Mentre l’uomo si dava alla fuga per le campagne circostanti, la povera donna si recava presso il Pronto Soccorso, dove le veniva diagnosticato un trauma cranico e contusioni in varie parti del corpo, con prognosi di dieci giorni.

Qui veniva raggiunta dai carabinieri ai quali la donna raccontava dopo aver avuto due figli da precedenti relazioni, nel 2011 aveva contratto matrimonio civile con il Moufakkir Mostapha, da cui aveva avuto altri quattro figli. Dopo aver perso il lavoro, l’uomo aveva cambiato atteggiamento e cominciato a maltrattarla.

In un’altra circostanza il marito aveva tentato di colpirla alle spalle con una spada ornamentale che si trovava in casa, ma anche in quella occasione era riuscita a scappare di casa. Per tutte le violenze subite la malcapitata era stata medicata altre volte, ma non aveva mai denunciato che le lesioni che riportava fossero il frutto delle violenze subite, accampando sempre finte giustificazioni.

Le violenze dell’uomo erano anche di tipo psicologico poiché, essendo musulmano, non accettava che la moglie portasse i loro figli in una chiesa cattolica e, non perdendo occasione per aggredirla verbalmente anche alla presenza di estranei. Ricostruita la vicenda i militari lo hanno rintracciato il giorno associandolo al carcere di Foggia con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio.

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