Fresco vincitore del Golden Globe per il migliore film straniero, e proprio mentre la Berlinale annuncia che non saranno presenti titoli italiani nel cartellone della 64° edizione della manifestazione, da Los Angeles arriva la notizia che La grande bellezza di Paolo Sorrentino correrà anche per il Premio Oscar.
In lizza per lo stesso titolo ci sono anche The Broken Circle Breakdown di Felix Van Groeningen, L’image manquante di Rithy Panh, Omar di Hany Abu-Assad e Il sospetto di Thomas Vinterberg. E chissà che il nostro Sorrentino non possa trarre qualche vantaggio dall’uscita di scena di titoli forti come Il passato di Asghar Farhadi e La vita di Adele di Abdellatif Kechiche, nominati invece per i Golden Globe.
La lotta per il migliore film sarà fra 12 Years a Slave di Steve McQueen, American Hustle-L’apparenza inganna di David O. Russel, Captain Phillips-Attacco in mare aperto di Paul Greengrass, Dallas Buyers Club di Jean-Marc Vallée, Gravity di Alfonso Cuaron, Her di Spike Jonze, Nebraska di Alexander Payne, Philomena di Stephen Frears e The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese.
Complessivamente, i film di Cuaron e di O. Russel si portano a casa dieci candidature, seguiti a ruota da McQueen con nove nomination.
Cuaron, McQueen, O. Russel, Scorsese e Payne formano la cinquina dei candidati a miglior regista.
Mai come quest’anno, però, a fare la differenza sono state le prove attoriali. Fra i migliori attori protagonisti, Christian Bale, Leonardo Di Caprio, Bruce Dern, e gli strafavoriti Chiwetel Ejiofor e Matthew McConaughey. Che possa essere la volta buona per Di Caprio, forte del Golden Globe, nominato quattro volte ma mai premiato?
Amy Adams, Cate Blanchett (Blue Jasmine, Sandra Bullock, Judi Dench e Meryl Streep (I segreti di Osage County) le migliori attrici.
Per il migliore attore non protagonista la sfida è tutta fra Michael Fassbender e Jared Leto (che ha già prevalso ai Golden Globe), mentre come migliore attrice non protagonista la favorita rimane Jennifer Lawrence.
Se Frozen e la Disney hanno avuto gioco facile ai Golden Globe, per gli Oscar i colossi ipertecnologici e multimilionari dell’animazione statunitense se la dovranno giocare sia con Kaze tachinu del maestro Hayao Mihazaki, che con Ernest & Celestine dell’esordiente Benjamin Renner, coadiuvato da Daniel Pennac.
U2 nuovamente in pista per la migliore canzone originale per Ordinary Day (da Mandela: Long Walk to Freedom), mentre il maestro John Williams migliora il suo record assoluto di candidature (49) grazie alla nomination per Storia di una ladra di libri.
I grandi esclusi – C’è indignazione, è il caso di dirlo, per alcune assenze di prestigio.
Film completamente dimenticati, nonostante l’allargamento della rosa delle candidature, come The Butler di Lee Daniels, Her di Spike Jonze, Inside Llewyn Davis di Ethan e Joel Coen, e Rush di Ron Howard.
Registi bellamente ignorati, come Woody Allen, i fratelli Coen, Greengrass e Jonze.
Attori snobbati, come il “doppio” Tom Hanks (c’è anche Saving Mr. Banks), Joaquin Phoenix, Robert Redford (All Is Lost-Tutto è perduto), Emma Thompson (Saving Mr. Banks) e perfino Oprah Winfrey (The Butler).
Ma qualche volta essere esclusi significa molto di più.
Luca Balduzzi