8 genn – Una tegola sulla testa dei professori. Fabrizio Saccomanni ora vuole i soldi indietro dai docenti. Il ministero dell’Economia chiede la restituzione degli scatti maturati dagli insegnanti – 150 euro – della scuola pubblica nel 2012. La notizia non fa nemmeno in tempo a varcare i cancelli di via XX settembre che si scoppia la furia del Pd. I renziani colgono l’occasione per martellare Saccomanni e con lui Letta. “Apprendo con preoccupazione – dice Davide Faraone, responsabile Scuola e Welfare dei dem e renziano di ferro – della diramazione di una nota del ministero dell’Economia in cui si chiede la restituzione di circa 150 euro mensili ai docenti che hanno maturato gli scatti 2012”.
Furia Pd – Faraone sottolinea: “Si tratta, infatti, di importi provenienti dal taglio dei fondi di funzionamento delle scuole che erano stati promessi ai docenti come pagamento dei dovuti scatti di stipendio. Il danno, cioè il taglio di quei fondi sacrosanti, si somma adesso alla beffa: una volta percepite e spese queste somme i docenti le dovranno restituire”. Il responsabile Scuola del Pd insiste: “Siamo dunque all’assurdo: dopo i diritti acquisiti e i diritti offesi siamo giunti ai diritti restituiti. Mi auguro che tutto ciò sia un equivoco. Rimango sorpreso perché ancora una volta si va a punire col segno meno l’unica categoria di lavoratori dello Stato che ha prodotto nel 2013 un segno più”.
Il no della Carrozza – E dopo la sfuriata di Faraone arriva pure quella del ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza che non condivide la linea di Saccomanni e afferma: “Sospendere subito la procedura di recupero degli “scatti” stipendiali per il 2013″. In una lettera la titolare del dicastero di viale Trastevere, secondo quanto si apprende dallo stesso ministero, segnala l’urgenza dell’iniziativa visto che nei prossimi giorni si procederà ai conteggi per gli stipendi di gennaio e quindi a operare le trattenute per il recupero degli scatti.
Ironia Renzi – Contro Saccomanni anche Matteo Renzi, che a Otto e Mezzo di Lilli Gruber critica senza mezzi termini la richiesta del ministro dell’Economia di restituire gli scatti. “A me non interessa il rimpasto – esordisce -, ma se il ministro dell’Economia richiede indietro 150 euro agli insegnanti io mi arrabbio. Non stiamo su Scherzi a parte. Non puoi dare dei soldi e poi chiederli indietro”, ha concluso il segretario del Partito democratico.