Egregio Direttore,
secondo alcuni il grado di civiltà di un Paese si misura dalle sue carceri. Si fa un gran parlare del sovraffollamento delle carceri, come se questo fosse il problema numero uno. A me pare invece che il problema numero uno sia il rispetto della legge, che non c’è. Se sono tanti a non rispettarla, le carceri saranno sovraffollate. Se sono ancora di più, è parimenti inevitabile che siano ancora più sovraffollate. Per quale motivo i cittadini onesti, oltre a subire i crimini altrui ad ogni piè sospinto, dovrebbero anche essere ulteriormente tassati per costruire nuove carceri? Quelle esistenti sono più che sufficienti per un Paese civile.
L’Italia conta da decenni più o meno lo stesso numero di abitanti, anche se il numero di autoctoni è da tempo in caduta libera. Se in questo Paese “civile” si delinque sempre di più e le carceri tendono a essere troppo piene, quello del sovraffollamento deve essere accettato come effetto collaterale. E’ un problema, ma vi sono altre priorità. Dobbiamo ridurci ad avere più carceri che abitanti o in alternativa accettare che niente sia più reato, con ciò che ne consegue? E’ superfluo dire che dispiace che in carcere possano finire persone innocenti, cosa che non dovrebbe mai accadere e invece accade, ma il carcere deve essere un deterrente, non un albergo. Inoltre deve rieducare, anziché il contrario. L’alternativa è la giustizia “fai da te” e l’abolizione di qualsiasi regola.
Un Paese è civile non se ha più carceri e quindi minor sovraffollamento carcerario, ma se riesce a far rispettare le leggi. Un Paese che ha carceri a cinque stelle, mentre il crimine dilaga e ogni sopruso è tollerato, per me (opinione strettamente personale) è incivile. Un Paese più tollerante verso i criminali e che contempla la libertà di ledersi a vicenda, è un Paese più libero? A volte le vittime dei criminali (magari vittime di ubriachi o drogati al volante) dai loro cimiteri non possono neppure rivendicare diritti, né fare petizioni ai ministri. La mia impressione è che i cittadini onesti siano sempre più lasciati soli, in balia della criminalità micro e macro che la fa da padrona.
Con i più distinti e cordiali saluti.
Omar Valentini