5 genn – I droni di un futuro non troppo lontano saranno equipaggiati di armi chimiche più potenti e forse potranno prendere decisioni autonomamente. È quanto emerge dall’ultimo rapporto stilato dal dipartimento della Difesa statunitense, che ha elaborato un piano di sviluppo dei mezzi senza pilota per i prossimi 25 anni. Un documento dettagliato che oltre a fornire la quantità di denaro da destinare a ciascun settore, si sofferma su punti quali il potenziamento dei mezzi, la cooperazione internazionale, l’attenzione all’ambiente e le priorità strategiche.
Sebbene nei prossimi anni è previsto un ridimensionamento dei fondi federali per lo sviluppo dei sistemi senza pilota – con una riduzione del budget da destinare a ricerca, sviluppo, test e nuovi acquisti nel settore – diverse sono le possibilità offerte dal loro potenziamento e dalle nuove tecnologie anche nel settore privato. Dall’applicazione domestica per scopi commerciali a una protezione più efficace dei cieli, con un risparmio nei costi.
Allo stato attuale, scrive il magazine Time, i droni richiedono la presenza di decine di operatori da terra per potersi alzare in volo e ragfiungere obiettivi. Ma, per ridurre le spese, il dipartimento intende costruire droni autonomi capaci di prendere decisioni e di cambiare missione se necessario: sarà così possibile perseguire obiettivi migliori, seguendo una serie di “leggi” delineate da algoritmi e sensori avanzati.
I droni saranno anche in grado di cacciare in “sciami”, lanciati da una “nave ammiraglia” senza pilota. Poi ci saranno i “kamikaze”, programmati per schiantarsi contro i loro target. Altri droni saranno infine equipaggiati con armi chimiche ancora più letali. tmnews
E’ una vera fortuna che abbiano costretto Assad a consegnare le sue armi chimiche.