5 genn – “La legge non può ignorare centinaia di migliaia di conviventi: senza creare omologazioni tra coppie di fatto e famiglie, è giusto che anche in Italia vengano riconosciute le unioni di fatto”. E’ quanto afferma il canonista e vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero, ex sottosegretario della Cei, la Conferenza Episcopale italiana e commissario per le migrazioni, intervistato dalla ‘Stampa’ sulla proposta lanciata in proposito dal segretario del Partito democratico Matteo Renzi.
Per Mogavero, “lo Stato può e deve tutelare il patto che due conviventi hanno stretto fra loro. Contrasta con la misericordia cristiana e con i diritti universali – osserva – il fatto che i conviventi per la legge non esistano. Oggi, se uno dei due viene ricoverato in ospedale, all’altro viene negato persino di prestare assistenza o di ricevere informazioni mediche, come se si trattasse di una persona estranea”.
Conclude il vescovo: “Mi pare legittimo riconoscere diritti come la reversibilità della pensione o il subentro nell’affitto, in virtù della centralità della persona. E’ insostenibile – sottolinea Mogavero – che per la legge il convivente sia un signor Nessuno”. E per la Chiesa, sul cui tema è stata già invitata a riflettere da papa Francesco, in vista del Sinodo straordinario sulla famiglia, “senza equipararle alle coppie sposate, non ci sono ostacoli alle unioni civili”.
Questo riconoscimento si riferisce anche alle coppie omosessuali? Quale è il Magistero della Chiesa in merito ?