Dimissioni Fassina, Renzi: “Guardiamo ai problemi dell’Italia”

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5 gen. – “La preoccupazione del Pd sono gli italiani che non hanno un posto di lavoro, non i politici che si preoccupano di quale poltrona possa cambiare. Sono i problemi dell’Italia che interessano al mio Pd, non i problemi autoreferenziali del gruppo dirigente”. Cosi’ il segretario del Pd Matteo Renzi interviene, su Facebook, replicando a Stefano Fassina che lo ha accusato di “avere una visione padronale del partito”.

Nel suo post il segretario ricorda che “meno di un mese fa tre milioni di italiani hanno chiesto al Pd coraggio, decisione, scelte forti. Hanno chiesto di cambiare verso. Stiamo cercando di rispondere a questa richiesta cosi’ forte dettando l’agenda alla politica: legge elettorale, riforme costituzionali, interventi per il lavoro perche’ se non cresce l’occupazione andiamo tutti a casa, grandi iniziative su Europa e scuola”.

Il segretario del Pd si dispiace per le dimissioni di Fassina, ma assicura che non cambiera’ i suoi toni e che anzi continuera’ a fare battute. Su Facebook Renzi scrive: “Se il Vice Ministro all’Economia, in questi tempi di crisi, si dimette per una battuta, mi dispiace per lui. Se si dimette per motivi politici, grande rispetto: ce li spieghera’ lui nel dettaglio alla direzione PD gia’ convocata per il prossimo 16 gennaio raccontandoci cosa pensa del Governo, cosa pensa di aver fatto, dove pensa di aver fallito. Lo ascolteremo tutti insieme con grande attenzione, cosi’ fa un partito serio”.

“Quanto a me, non cambiero’ il tono dei miei incontri con la stampa. Mai”, afferma Renzi. Il segretario del Pd sottolinea: “Non diventero’ mai un grigio burocrate che non puo’ scherzare, non puo’ sorridere, non puo’ fare una battuta. La vita e’ una cosa troppo bella per non essere presa con leggerezza. Staro’ sempre in mezzo alla gente, continuero’ a fare battute e a riceverle, ma mettendo al centro il patto con gli elettori, non gli equilibri dei dirigenti.

Il PD – ha proseguito Renzi – ha il compito di cambiare l’Italia, non di vivere un congresso permanente. E noi ci proviamo, con il sorriso sulle labbra ma anche con la determinazione di chi sa che dobbiamo cambiare verso davvero”. Le parole pronunciate ieri dal sindaco di Firenze contro il vice ministro dell’Eonomia hanno provocato le immediate dimissioni di quest’ultimo. “Fassina chi?”. Cosi’ Renzi ha interrotto la domanda di una giornalista che gli chiedeva di un eventuale rimpasto. Renzi, incalzato sulla stessa domanda, ha continuato: “Fassina? Non sento, non sento”.

Subito dopo, fonti di governo hanno confermato le voci secondo le quali il viceministro dell’economia, Stefano Fassina aveva rassegnato le dimissioni. Renzi ha inoltre chiesto che arrivi una risposta alla sua offerta di revisione della legge elettorale. Preferibilmente un ‘si”, chiaro, su una delle tre proposte avanzate dal Pd, ha aggiunto rifiutandosi di indicare la sua preferita e facendo passare il gesto come un atto di generosita’. Intanto, ha avvertito, guai a usare le mie aperture sui matrimoni civili come scusa per bloccare il tutto.