Roma: gay aggredito e insultato da 2 immigrati, ma non si deve sapere

cocci4 genn – Picchiato a Roma con una bottiglia e insultato perché gay. Ma stavolta non ci sono fiumi di comunicati indignati, reazioni a raffica, accuse al sindaco di aver trasformato la Capitale in una città omofoba e razzista, intollerante e poco solidale. Zero polemiche, zero dichiarazioni.

La notizia viene fuori grazie a una sola agenzia di stampa, niente titoloni e niente processi “politici”. Del resto non si può e non si deve gridare allo scandalo, perché adesso il sindaco è Ignazio Marino e quindi va tutto bene. In più, gli aggressori sono immigrati, forse romeni, e quindi meglio non parlarne e girarsi dall’altra parte. Ragion per cui del giovane siciliano aggredito alla Stazione Termini si è parlato appena.

Tutto è stato limitato alla semplice denuncia, arrivata da Fabrizio Marrazzo portavoce del Gay Center. E degli aggressori nulla. Eppure i due stranieri, probabilmente dei Paesi dell’Est, lo hanno prima indicato e poi gli hanno lanciato una bottiglia sul viso, con il rischio di creargli lesioni permanenti all’occhio. Al giovane sono stati indirizzati insulti omofobici e frasi come «già ti è andata bene così, poteva esserci benzina e non acqua» .secoloditalia.it

3 thoughts on “Roma: gay aggredito e insultato da 2 immigrati, ma non si deve sapere

  1. Qui non c’entra essere gay o etero. Qui si tratta della sicurezza degli italiani a prescindere dall’orientamento sessuale. Ma ovviamente a sinistra qualcuno dorme o peggio fa finta di dormire…

  2. tutto tace… il fatto che il ragazzo fosse gay è cancellato dal fatto che fosse italiano e gli aggressori romeni…noi siamo la sputacchiera del mondo….contro di noi tutto si può….giro una domanda ai buonisti piddini”se il gay fosse stato romeno e gli aggressori italiani?” sarebbero intervenute le truppe d’assalto al comando di vladimiro e nicolino vero!?!?!?

    1. Già, e dire che una volta, noi Itliani eravamo a casa nostra. Grazie sinistra italiana. E grazie sopratutto a coloro che vi votano, e che dopo fanno finta di niente.

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