Nel dubbio che i dipendenti in forza alla municipalizzata capitolina incaricata della gestione dei rifiuti siano troppi o pochi, la giunta Marino appalta il servizio alle solite coop.
4 genn – Le coop a chiamata diretta brindano all’emergenza rifiuti: «Ottimo segnale da Marino per il 2014 – scrive Legacoop Sociali Lazio in riferimento al piano di pulizia straordinaria da 4,9 milioni di euro varato dalla giunta – Molti degli operatori ecologici che in questi giorni saranno impegnati nelle strade di Roma a supporto di Ama sono cooperatori sociali, appartenenti a categorie svantaggiate, rifugiati, immigrati».
Parliamo, come già anticipato su queste pagine, di 500 operatori aggiuntivi, provenienti per lo più dalle coop Edera e 29 Giugno, di cui Ama già dai tempi delle precedenti amministrazioni di centrosinistra si serve per le attività più diverse, dalla raccolta differenziata alla pulizia delle sedi. Sullo sfondo, resta però un «dettaglio»: per il sindaco Marino, lo ha ribadito anche ieri, «Ama è già ai massimi livelli, se confrontata con le altre città europee, per numero di mezzi e uomini». Intanto sul caos immondizia l’assessore Marino ha annunciato indagini interne e i Verdi un esposto in procura.
Partendo dai nuovi assunti, siamo al cortocircuito istituzionale. «È con vivo apprezzamento che accogliamo la scelta fatta dalla giunta capitolina di utilizzare la cooperazione sociale a supporto dell’Ama – ha commentato il presidente di Legacoop Sociali Lazio, Pino Bongiorno – La stessa legge istitutiva 381/91 dice che le cooperative sociali hanno lo scopo di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini: molti degli operatori ecologici che in questi giorni saranno impegnati nelle strade di Roma sono cooperatori sociali appartenenti a categorie svantaggiate, rifugiati, immigrati». Quindi «un buon segnale – ha concluso – l’anno si apre all’insegna dell’inserimento lavorativo e del contributo che la cooperazione sociale può dare per lo sviluppo e il decoro di questa città». D’altro canto come detto Marino insiste nel valutare «ampiamente sufficiente» la forza lavoro di Ama, e sul punto chiederà spiegazioni anche la Cgil, che dopo aver duramente attaccato la scelta della giunta prospettando «le solite assunzioni clientelari» ha ottenuto un incontro in Campidoglio per mercoledì prossimo.
In città, intanto, i residenti continuano a segnalare i casi più critici. Situazioni di degrado, come a Cinecittà, o di condotta degli operatori Ama: «Per dieci giorni ci teniamo l’immondizia separata dentro casa o sul balcone – denuncia sul sito del comitato di quartiere Serpentara un residente di via Muscetta – e poi quando Ama passa ritira tutto indistintamente, carta plastica e non riciclabile». Le immagini, poi postate su internet, si riferiscono al 31 dicembre, e seguono quelle già scattate da Il Tempo in viale Tupini all’Eur su cui Ama ha avviato un’indagine. Emerge, infine, la totale dipendenza di Roma dagli impianti del Nord: «Il ritardo di alcuni giri di raccolta indifferenziata – spiega Ama – è dovuto al fatto che la filiera impiantistica compresi gli stabilimenti del nord Italia non lavora nei giorni festivi . Pertanto i rifiuti urbani sono stati trasferiti in aree aziendali che in questi giorni hanno raggiunto la capacità massima».
Er. Dell. il tempo