2 gen 2014 – ”MPS non puo’ piu’ aspettare. Va nazionalizzata senza perdere ulteriore tempo per garantire allo Stato il suo prestito e alla banca impieghi e depositi. Giugno potrebbe essere troppo tardi o trasformarsi in una beffa per i depositanti chiamati a salvare la banca distrutta dai partiti. A proposito, a che punto e’ l’inchiesta su MPS, in giro non si sente piu’ nulla…”. Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo.
”La vicenda del Monte dei Paschi di Siena ha ormai i contorni tipici di un classico problema italiano – scrive il leader del M5S – si crea per incapacita’ manageriale e si amplifica per incapacita’ e voracita’ politica. Il bubbone di Siena e’ esploso nei giorni scorsi. In assemblea la Fondazione del MPS col 30% rappresentava la maggioranza degli azionisti. Grazie a cio’ ha rinviato a giugno l’aumento di capitale da tre miliardi di euro entro gennaio proposto dal management e garantito da un consorzio di banche”.
Il comico genovese prosegue: ”Il rinvio di sei mesi comporta una serie di conseguenze, e’ bene conoscerle per evitare il solito attendismo all’italiana foriero di disastri. Il rinvio dell’aumento significa il rinvio del rimborso dei tre miliardi e rotti di euro dei ‘Monti bond’ concessi dallo Stato. Lo spostamento di data a giugno rischia di far saltare l’aumento se le condizioni di mercato, dopo le elezioni europee, saranno meno favorevoli di quelle attuali. Cosa probabile perche’ con il prossimo ‘stress test’ che valutera’ il rischio delle banche europee da parte della BCE, premessa per l’Unione Bancaria, molte banche faranno ricorso ad aumenti di capitale. MPS si trovera’ cosi’ in un periodo di forte affollamento di aumenti di capitale”.
”La morale di questa vicenda – conclude – e’ che MPS diventi un agnello sacrificale chiesto dalla Germania all’Italia per dare l’esempio ai mercati come preda a quattro soldi per una delle sue banche, o come caso ‘cipriota’ di salvataggio con i soldi dei depositanti e degli obbligazionisti”.