1 genn – Dopo le indiscrezioni degli ultimi giorni, sono arrivate le prime conferme che l’accordo per l’acquisizione da parte di Fiat del 41,5% di Chrysler è stato finalmente raggiunto. L’operazione sarà chiusa entro il 20 gennaio, ma è ormai certo che Fiat acquisirà da Veba la partecipazione, appunto, del 41,5% detenuta dal fondo sanitario del sindacato americano Uaw in Chrysler.
Da parte sua Fiat si è impegnata a versare a Veba 3,65 miliardi di dollari, di cui 1,75 miliardi in contanti e 1,9 miliardi come dividendo straordinario. Per l’acquisizione l’unica parte che Fiat pagherà in contanti ammonterà a 1.750 milioni di dollari e lo farà utilizzando la liquidità a sua disposizione. E’ quanto emerge da una nota diffusa dal Lingotto.
A fronte della vendita della partecipazione detenuta in Chrysler Group, spiega sempre il Lingotto, Veba riceverà un corrispettivo complessivo pari a 3.650 milioni di dollari: un dividendo straordinario che Chrysler Group pagherà a tutti gli azionisti, per un totale pari a circa 1.900 milioni di dollari.
Inoltre, un memorandum d’intesa tra Chrysler e la Uaw (il sindacato dei lavoratori del settore manifatturiero) integra il contratto collettivo del costruttore americano e prevede inoltre un contributo di Chrysler Group al Veba Trust di 700 milioni di dollari, versati in quattro rate annuali. Con questo ulteriore versamento, il valore totale dell’operazione sale a 4,35 miliardi di dollari.
Per la struttura di finanziamento dell’operazione Veba, sottolinea sempre la Casa del Lingotto non è previsto un aumento di capitale da parte di Fiat. «Aspetto questo giorno sin dal primo momento, sin da quando nel 2009 siamo stati scelti per contribuire alla ricostruzione di Chrysler». Così John Elkann, presidente di Fiat, ha commenta l’accordo con Veba. «Il lavoro, l’impegno e i risultati raggiunti da Chrysler negli ultimi quattro anni e mezzo sono qualcosa di eccezionale».
Di sicuro si tratta delle più importante operazioni portata a termine dall’amministratore delegato del Gruppo Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne che dopo aver risanato col contributo fondamentale del Governo americano, Chrysler e averne, dunque, scongiurato il fallimento, può ora guardare al futuro del Gruppo che nascerà dalla fusione dalla galassia dei marchi italo-americani con la consapevolezza di disporre delle risorse necessarie per competere a livello mondiale con i più importanti “players” nel settore dell’automotive. Ma facciamo un passo indietro ed esaminiamo le fasi passate e quelle future del piano. motori24.ilsole24ore.com