Calderoli contro Napolitano: ci sono presupposti di accusa per tradimento

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29 dic. – “Penso che ci siano tutti i presupposti per la messa in stato d’accusa per il presidente Giorgio Napolitano per tradimento della Costituzione”: lo ha dichiarato ieri sera Roberto Calderoli, nel corso del suo intervento alla festa della Lega Nord in svolgimento ad Albino.
“In vita mia ho seguito 23 discorsi di fine anno dei presidenti della Repubblica – ha dichiarato Calderoli – ma quest’anno mettero’ la Tv sul muto e daro’ le spalle al televisore per cucinare il cotechino con le lenticchie perche’ so gia’ tutto quello che dira’. Si tratta di una persona che e’ in Parlamento dal 1953 e ha grandi responsabilita’ sulla situazione attuale”.

“Negli ultimi due anni – ha continuato Calderoli – ha fatto insieme il presidente della Repubblica e il presidente del Consiglio. Gli hanno rinnovato il mandato perche’ il Parlamento aveva paura di andare a casa e a quel punto avrebbero eletto presidente anche un gatto. Penso che ci siano tutti i presupposti per la messa in stato d’accusa per tradimento della Costituzione. E poi a 88 anni e’ la fisiologia che ti dice: e’ ora di andare a casa perche’ altrimenti rischi di fare dei danni”

“Mi scuso di quello che ho detto sul ministro Kyenge ma quelle frasi sono servite a compattare il nostro partito”: in questo modo Roberto Calderoli ha commentato questa sera alla festa della Lega Nord in svolgimento ad Albino, in provincia di Bergamo, cio’ che era successo la scorsa estate, quando il Corriere di Bergamo rivelo’ che in un comizio aveva paragonato il ministro per l’Integrazione ad un orango. “Mi hanno chiesto se mi sono pentito di quelle frasi – ha spiegato Calderoli – certo che mi sono pentito, non bisognerebbe mai fare battute cattive contro nessuno. Ma il movimento in quel momento era in una situazione difficile e le mie frasi sono servite a riportarlo alle sue radici e a unificarlo. Quelle frasi ci sono servite per potere andare avanti”. (AGI)