26 dic – Ci sono migliaia di imprenditori senza soldi per far sopravvivere le loro aziende alla crisi e alla chiusura dei rubinetti da parte delle banche. ma i soldi per l’archistyar si trovano sempre. Come i cento milioni di euro previsti dalla Legge di stabilità per il completamento dei lavori della “Nuvola” di Massimiliano Fuksas all’Eur di Roma. Un prestito che Eur Spa avrà trent’anni di tempo per restituire al tasso dei Bot quinquennali. Il rischio concreto era quello che l’opera restasse a metà per mancanza di fondi. Ma la società è per il 10% di proprietà del Campidoglio e per la restante parte del ministero delle Finanze. Quindi, paga Pantalone (cioè noi).
“Lo stanziamento permette di procedere senza dover vendere parte del nostro patrimonio” spiega il presidente di Eur Spa Pierluigi Borghini. Che dettaglia anche la data di fine lavori: un anno per chiudere il cantiere. Sei mesi per l’agibilità. “Poi l’inaugurazione, in tempo per l’Expo 2015 di Milano”.
L’opera è stata soprannominata la «Nuvola» perché Fuksas ha previsto un grande parallelepipedo di acciaio e vetro alto 40 metri, largo 70 e lungo 175, al cui interno si trova una sala-auditorium costituita da un contenitore a forma, appunto, di nuvola ricoperto da una membrana di fibra di vetro e silicone, che sembra galleggiare nella teca.
Sull’erogazione del prestito di Stato – l’emendamento è stato sollecitato, tra gli altri, dall’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, dalla deputata Ncd Barbara Saltamartini e dai consiglieri capitolini Davide Bordoni e Sveva Belviso – qualcuno ha avuto da ridire. In primis l’ex ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta. Che ha parlato apertamente di “marchetta” inserendo l’aiuto a Eur Spa in un elenco di 12 voci – tutte comprese nella Legge di Stabilità – che va dai “200 mila euro per uno studio di fattibilità finalizzato al miglioramento dell’offerta trasportistica nell’area dello Stretto di Messina ai 126 milioni di euro per i lavoratori socialmente utili della Calabria”.
E si le Aziende chiudono gli imprenditori e lavoratori si suicidono perchè Lo Stato vuole quello che è suo e non da quello che spettano ai creditori e poi da i soldi a queste aziende che fanno comodo a chi comanda. Soldi dei contribuenti, come in questo caso e nel caso ancora più eclatante la sovvenzione alla Banca MPS. E’ una vergogna assoluta, l’Italia sta andando a fondo e questi distribuiscono danaro pubblico in maniera smisurata.
Ma per favore che idiozzie, e la gente si suicida giorno dopo giorno è una vera vergogna.