Casa, Unione inquilini: proroga sfratti o esplosione sociale

sfratti26 dic. – “A gennaio si rischia l’esplosione sociale nelle citta’ se non sara’ varata la proroga degli sfratti”. Lo afferma l’Unione inquilini che ha inviato una lettera aperta al premier Letta e al ministro Lupi per chiedere di inserire la misura nel “decreto mille proroghe”, all’esame del Consiglio dei Ministri del 27 dicembre. “Il governo – chiede l’Unione inquilini – valuti anche la necessita’ di estendere la proroga alla morosita’ incolpevole”.

Nel 2012 – ricorda Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini – “sono state emesse circa 70 mila nuove sentenze di sfratto con un incremento rispetto all’anno precedente di oltre il 6% e, rispetto al periodo precedente lo scoppio della crisi (2007), del 55%. Pendono sulle famiglie (solo nel 2012) oltre 120 mila richieste di esecuzione forzata e si eseguono in media almeno 14 sfratti al giorno con la forza pubblica“.

Secondo l’Unione Inquilini e’ pendente uno sfratto esecutivo ogni 74 famiglie in affitto privato, con punte che arrivano fino a 1 sfratto esecutivo ogni 25 famiglie (Prato), con moltissime citta’ piccole e grandi che hanno medie di sfratti inferiore a 1 ogni 55 famiglie (per fare solo pochi esempi: Roma, Rimini, Lodi, Novara, Pavia, Pistoia, Brescia, Parma, Livorno, Terni, Palermo, Cosenza, Avellino). Secondo De Cesaris “il mancato varo di tale proroga equivarrebbe a un crimine sociale”, perche’ i comuni non hanno possibilita’ di fornire risposte, e va estesa alla morosita’ incolpevole.

“Oltre il 90% degli sfratti ormai sono per morosita’ e i provvedimenti varati dal Parlamento, che prevedono la facolta’ dei Prefetti di graduare le esecuzioni, hanno la necessita’ quantomeno che venga varato il decreto che deve definire le condizioni per poter accedere ai contributi per la morosita’ incolpevole e che i fondi stanziati siano suddivisi per le Regioni, successivamente assegnati ai comuni, varati i bandi e erogati i contributi (procedura che ha bisogno quantomeno di 6 – 8 mesi). “Il regime delle proroghe non piace neanche a noi – conclude De Cesaris – Il nostro obiettivo, infatti, e’ il passaggio da casa a casa. Per realizzarlo serve una politica sociale della casa, che oggi non esiste”. (AGI) .