24 dic – E’ di almeno 14 morti e 130 feriti l’ultimo bilancio di un attacco sferrato contro il quartier generale della polizia egiziana a Mansoura, nel nord dell’Egitto. Lo ha reso noto il ministero della Salute, come riporta l’agenzia di stampa ‘Dpa’. Tra i 14 morti ci sono almeno otto poliziotti. Secondo fonti della sicurezza locale, citate dal giornale egiziano ‘al-Ahram’, sono esplosi contemporaneamente un ordigno piazzato all’interno dell’edificio e un altro in una macchina. Una terza bomba è stata disinnescata. Tra i feriti c’è il capo della direzione della sicurezza di Mansoura, come confermato alla tv di Stato dal governatore della provincia di Daqahliya, Omar al-Shawadfi.
Parti dell’edificio che ospita il quartier generale della polizia sono crollate a seguito delle esplosioni. Tra le vittime ci sono anche alcuni passanti. I responsabili dell’attacco ”vogliono distruggere il futuro del nostro Paese”, ha detto il premier Hazem al-Beblawi, che ha denunciato un ”atto di terrorismo” volto a ”ostacolare la roadmap” definita dopo la destituzione lo scorso 3 luglio del presidente Mohamed Morsi, espressione dei Fratelli Musulmani. Per il giornale Ahram si tratta del ”peggior attacco terroristico” in Egitto da quando è stato destituito Morsi. Ma arriva anche dai Fratelli Musulmani una condanna dell’attacco. La Fratellanza, si legge in un comunicato diffuso da Londra, ”condanna l’attacco nei termini più forti”.
”I Fratelli Musulmani – prosegue la nota – considerano questa azione come un attacco diretto contro il popolo egiziano e chiedono una rapida inchiesta in modo che i responsabili di questo crimine possano essere consegnati alla giustizia”. Intanto il portavoce della presidenza del Consiglio, Hani Salah, ha fatto sapere che è allo studio ”la possibilità di ricorrere alle vie legali per l’inserimento della Fratellanza nella lista delle organizzazioni terroristiche”. La notizia dell’attacco arriva all’indomani delle minacce del gruppo Ansar Beit al-Maqdis, con base nel Sinai, di nuovi attacchi contro militari e poliziotti egiziani a meno che non scelgano di abbandonare la divisa e disertare. Il gruppo accusa gli uomini delle forze di sicurezza egiziane di essere ”infedeli” perché rispondono agli ordini di un ”regime laico”. adnk