20 dic – In una lettera aperta ad i governanti francesi ed in particolare all’“esilarante” ministro delle finanze, Pierre Moscovici, che continuano a descrivere una situazione della zona euro buona e bollare come non ragionevoli i timori, utilizzando in particolare l’andamento della curva dei tassi di interesse sul debito francese a 10 anni, Jacques Sapir nel suo ultimo post scrive come certo questi tassi scendono, ma perché sta diminuendo l’inflazione.
Nell’eurozona NON va tutto bene, e se i tassi di interesse sul debito nominali sono stabili, quelli reali sono in rapida salita a causa della disinflazione in atto. Ma ormai i politici al governo si comportano come sommi sacerdoti, incapaci di mettere in discussione il culto dell’euro.
Nella teoria economica si sa bene, prosegue l’economista francese, come per il debitore, il tasso nominale conta meno del tasso reale. Ma, prosegue ironicamente Spair, forse Moscovici non ha studiato sui stessi libri, altrimenti si sarebbe accorto come dal 2 agosto 2012, quando la BCE ha annunciato il suo programma OMT, il tasso d’interesse reale sui titoli del tesoro a 10 anni continua ad aumentare, con ovvie implicazioni dirette per la Francia (e per la Spagna e l’Italia che sono nella stessa situazione).
Qui è necessaria una piccola precisazione, perché non possiamo immaginare per un solo secondo che il signor Pierre Moscovici, Ministro delle Finanze della Repubblica, possa mentire. Sarebbe gravissimo. Quindi, l’unica spiegazione è l’ignoranza. Non che questo sia meno preoccupante. Come si spiega questa ignoranza, dal momento che è circondato da economisti di ottima reputazione? Stiamo forse vedendo l’effetto di qualche ideologia, che rende queste persone cieche all’evidenza? Dovremmo dunque credere che, in questo campo, vige un atteggiamento fideistico e che il Ministro sia divenuto un sommo sacerdote del culto dell’euro? Ma, come ha detto Jacques Brel nella canzone ‘Ces gens là’ in un versetto: “queste persone non pensano, Signore, pregano”.