19 dic. – In dodici anni il numero degli ospedali ha registrato un significativo calo del 17,4%. Stesso andamento anche per i posti letto ordinari per 1.000 abitanti che passano da 5,3 a 3,6. A dirlo, l’annuario Istat 2013. I dati, relativi al 2010, hanno interessato 1.230 istituti di cui il 51,5% sono pubblici e il 43,2% sono privati che prestano servizi per contro del Servizio sanitario nazionale. Stando ai numeri, il tasso di ospedalizzazione ha registrato un andamento decrescente passando da un tasso di 180,4 a 128,1 per mille abitanti.
La diminuzione piu’ consistente e’ stata riscontrata negli ospedali pubblici. In controtendenza il numero del personale a disposizione delle strutture che e’ aumento soprattutto rispetto al numero dei medici che e’ passato da 115.553 unita’ nel 1998 a 130.195 nel 2010. Cambia il rapporto medico/posto letto che passa da un valore di circa 37 medici ogni 100 posti letto nel 1998 a circa 60 medici ogni 100 posti letto nel 2010.
L’offerta dei posti letto registra una dotazione piu’ alta nel nord-ovest, 3,9 per 1000 abitanti, mentre la piu’ bassa si osserva nelle isole, 3,2 per 1000 abitanti. La dotazione di posti letto in rapporto alla popolazione residente raggiunge il livello piu’ basso in Umbria e in Campania, rispettivamente con 2,95 e 2,97 posti per 1000 abitanti. La piu’ alta, invece, si registra nel Molise e nella provincia autonoma di Trento, rispettivamente con 4,3 e 4,2 posti per mille abitanti.
Per quanto riguarda il tasso di ospedalizzazione a livello regionale, emergono tassi particolarmente elevati per il Molise, 162 per mille residenti, e per l’Emilia Romagna e la provincia autonoma di Bolzano, 148 per mille residenti per entrambe.
I tassi di ospedalizzazione piu’ bassi si registrano in Basilicata, 109 per mille residenti e in Piemonte e nella provincia autonomia di Trento, entrambi con valori pari a 113 per mille residenti. (AGI) .