18 dic – La questione moschea per l’Expo la risolveranno in piena autonomia gli «ospiti» di religione islamica che arriveranno a Milano. «Non è pensabile che un Paese come l’Arabia Saudita non preveda un luogo di culto nell’ambito del proprio padiglione», riflette un addetto ai lavori. Stesso discorso vale per gli Emirati Arabi, o per il Qatar. Il risultato, a molti, sembra scontato.
IL DIBATTITO – Mentre Milano continuerà a dibattere sull’opportunità di assicurare un luogo di culto adeguato a tutti i visitatori di religione islamica in arrivo per l’Expo, i principali Paesi musulmani «costruiranno» da soli la propria moschea temporanea per i sei mesi dell’esposizione. In pratica, si tratta di riservare e allestire uno spazio per il culto all’interno dei propri padiglioni, quanto meno per assicurare un luogo adeguato alla preghiera per gli addetti ai lavori.