Mercoledì, manifestazione davanti al Parlamento: ecco perchè è sbagliato partecipare

scontri

15 dic – Siamo tra coloro che hanno promosso e partecipato attivamente alle mobilitazioni del 9 dicembre 2013, per dare voce alle esigenze del popolo a cui servono risposte improcrastinabili. E’ una battaglia sociale che non vogliamo abbandonare finché quelle risposte non saranno concrete.

Abbiamo però visto l’utilizzo di questa mobilitazione da parte di soggetti, come certi leader nazionali dei gruppi più strutturati, o delle frange estremiste dell’estrema destra e dell’estrema sinistra infiltratesi nei presidi e cortei, per obiettivi eversivi, non per risolvere i problemi del popolo, non per pretendere che in Parlamento siedano persone oneste effettivamente elette dal popolo, bensì per promuovere la destabilizzazione dello Stato.

Abbiamo visto in molte realtà che non solo molti pregiudicati legati agli ambienti della criminalità organizzata che si infilavano nei cortei, ma che questi prendevano la “guida” di diverse manifestazioni. Ad un alleanza eversiva tra questi soggetti noi non vogliamo assistere e tanto meno vogliamo esserne parte o essere strumentalizzati. Per questo non intendiamo scendere a Roma il 18 dicembre.

Non intendiamo appoggiare un movimento nato spontaneo, ma arrivato, per mano di alcuni, ad essere deviato, come dimostrano i fatti che denunciamo, e come hanno concretamente evidenziato gli atti violenti e di intimidazione che qualcuno ha portato in questi giorni di mobilitazioni mascherandosi dietro la nostra mobilitazione pacifica.

Invitiamo tutti i presidi e tutti i partecipanti a non andare a Roma, a riprendersi i presidi scacciando e isolando quei gruppi e soggetti eversivi e quei pregiudicati legati alla criminalità organizzata, così da poter continuare la nostra azione di rivendicazione democratica e sociale, senza bandiere di partito e senza altri fini se non la soluzione dei problemi reali, concreti del popolo italiano.

Movimento dei Presidi del 9 Dicembre