14 dic – Ci sono 511.365 persone in cerca di lavoro nella popolazione straniera già presenti sul territorio. Lo comunica la Direzione generale immigrazione e politiche di integrazione del ministero del Lavoro.
La popolazione straniera (regolare) è composta da 4.111.937 persone. Tra queste gli occupati sono 2.350.191 e i disoccupati 511.365. Attenzione però ci sono anche 1.250.381 «inattivi». Anche su questa fetta della popolazione straniera si appunta l’attenzione del ministero del Lavoro. «Non è da escludere, come sta avvenendo per la popolazione italiana, che anche per gli stranieri extracomunitari si verifichi uno spostamento dall’inattività alla ricerca attiva di lavoro, proprio in relazione all’acuirsi della crisi economica – si rileva nella studio – Fenomeno destinato a far aumentare anche significativamente il già elevatissimo tasso di disoccupazione». Insomma oltre ai 511.365 ufficialmente disoccupati c’è un altro milione di disoccupati «potenziali».
La crisi spinge gli immigrati ad emigrare. Non e’ un gioco di parole, ma il dato principale che emerge dal XIX Rapporto nazionale sulle migrazioni realizzato dalla Fondazione Ismu (Iniziative e studi sulla multietnicita’). Complice una crisi economica che fa registrare tassi di disoccupazione record anche tra gli immigrati (il 25% in piu’ nel giro di 12 mesi), sono sempre di piu’ gli stranieri che lasciano l’Italia: in base alle revisioni censuarie dell’Istat, Ismu stima che nel 2011 siano circa 200 mila gli stranieri che hanno spostato la loro residenza all’estero (nel 2010 la stima rivista dall’Istat ne indicava gia’ piu’ di 200 mila). Si puo’ supporre che anche nel 2012 il numero dei trasferimenti sia stato altrettanto consistente.
Ma questa e’ solo una faccia della medaglia. Perche’ il fenomeno non ha riguardato esclusivamente gli immigrati: risulta infatti in aumento anche il numero degli italiani che emigrano all’estero. Nel 2012 sono stati oltre 68 mila i connazionali che hanno lasciato il Paese, mentre nel 2011 erano stati 50 mila (e 40mila nel 2010). Le mete preferite dagli emigrati italiani sono la Germania (oltre 7mila), la Svizzera (oltre 6mila), il Regno Unito (quasi 6mila), la Francia (piu’ di 5mila). L’Ismu prevede che nei prossimi anni assisteremo a un progressivo rallentamento dei ritmi di crescita della popolazione straniera presente in Italia: il tasso medio annuo dovrebbe infatti ridursi dall’attuale 7% (2011-2014), all’1,3% circa nel 2030-2034. Calcolatrice alla mano, cio’ significa che nel 2020 gli immigrati residenti saranno oltre 7 milioni, mentre nel 2035 poco meno di 10. Il XIX Rapporto Ismu fotografa la situazione italiana a inizio 2013.
Tra regolari e clandestini, gli stranieri presenti sul territorio italiano sono 4 milioni 900 mila, il 6% in piu’ rispetto all’anno prima. Un aumento consistente soltanto in apparenza, ma in realta’ dovuto per piu’ della meta’ a fattori interni che non dipendono dalla mobilita’, come il saldo naturale (74 mila unita’ in piu’ alimentate dalle 80 mila nascite) e i recuperi censuari (72 mila stranieri che non erano stati contabilizzati dal Censimento del 2011). Significativo, a questo proposito, considerare che il numero di nuovi permessi di soggiorno rilasciati per motivi di lavoro a soggetti extra-Ue e’ stato pari complessivamente a 67 mila durante il 2012, quasi dimezzati rispetto al 2011.
La componente irregolare, sempre a inizio 2013, e’ stimata in 294 mila unita’, pari al 6% del totale. Sono sempre le conseguenza di una crisi che stenta a tramontare e che ha tolto vivacita’ al fenomeno migratorio in Italia. Non a caso i tassi di disoccupazione registrano incremento a doppia cifra anche tra gli immigrati: i senza lavoro registrati nel 2012 sono 380 mila, il 25% in piu’ rispetto al 2011. Il piu’ drastico calo di occupati stranieri si registra nell’industria e nell’edilizia: le assunzioni programmate nel 2012 si sono ridotte a un quarto rispetto a quelle del 2007, passando da 227.580 a 60.570, per oltre due terzi concentrate nei servizi e nel turismo
DISPIACE PER LORO SICURAMENTE, MA SE QUI NON TROVANOI LAVORO POSSONO SEMPRE TORNARSENE A CASA LORO,M QUELLO CHE NON POSSONO FARE GLI ITALIANI DISOCCUPATI CHE A CASA LORO GIA CI STANNO.