7 dic – Tocchera’ oggi ai militanti della Lega Nord scegliere il successore di Roberto Maroni alla guida del Carroccio. La sfida per la segreteria federale, che Maroni lascia per concentrarsi sull’incarico di governatore lombardo, e’ a due, tra Matteo Salvini e Umberto Bossi. Sulla carta il favorito e’ il 40enne europarlamentare milanese che ha raccolto il 65% delle sottoscrizioni alla sua candidatura, contro il 17% racimolato dal 72enne fondatore del movimento (esclusi gli altri tre pre-candidati, che non hanno raggiunto la soglia delle mille firme). Il senatur rimane comunque un protagonista del congresso, in particolar modo per i timori di una sua uscita dal movimento in caso di sconfitta. Il partito, che per la prima volta nella sua storia si mette in gioco con le primarie, stima che siano poco piu’ di 17mila gli aventi diritto al voto. I militanti, con almeno un anno di anzianita’, dovranno recarsi nelle 58 sedi provinciali per esprimere la loro preferenza: i seggi saranno aperti dalle 9 alle 17 e presieduti da parlamentari e consiglieri regionali assegnati fuori dalle regioni di appartenenza, per “garantire massima trasparenza”.
Ma chi vincera’ la sfida di domani non sara’ automaticamente il nuovo segretario federale. Per essere valido e conforme allo statuto, il voto ‘simbolico’ dei militanti dovra’ poi essere confermato dai circa 300 delegati al congresso straordinario che si riuniranno a Torino, il 15 dicembre. Ospite d’onore al Lingotto la leader del Front national, Marine Le Pen, stando a quanto annunciato ieri dallo stesso Salvini.
Incontrando i giornalisti, nel centro di Milano, dove ha scelto di chiudere la campagna elettorale, Salvini ha parlato gia’ da segretario, spiegando di avere in mente una “Lega di battaglia e di disobbedienza” che riporti al centro la causa indipendentista (iniziando col sostegno al referendum per l’indipendenza del Veneto). Domani sara’ “una bella giornata a gratis, non chiediamo due euro, come il Pd, e dal giorno dopo si comincia a correre tutti insieme”, ha sostenuto. Ma il problema rimane Bossi e che spazio ci sara’ per il senatur nella Lega di Salvini. Era stato proprio il segretario della Lega lombarda a dire, nelle settimane scorse, che, candidandosi, Bossi aveva perso la terzieta’ necessaria per mantenere il ruolo di presidente (sancito nello statuto).
Salvini, pero’, sembra aver cambiato idea.
“Bossi e’ Bossi: mai una parola contro per Bossi lo spazio c’e’ e rimarra’”, ha assicurato nel pomeriggio ai cronisti.
Segnale che – dopo gli scontri, delle settimane scorse, con il fondatore che era tornato ad attaccare Maroni – le tensioni si sono allentate. A chi lo ha incontrato nei corridoi di via Bellerio, Bossi ha spiegato che non andra’ a votare alle primarie. “Non sono come quelli che vanno a votare se’ stessi”, ha detto. Dopo aver accusato il colpo della conferma delle accuse contro di lui nell’inchiesta sui rimborsi elettorali della Lega, arrivata all’indomani dell’ammissione della sua candidatura alla segreteria, il senatur e’ apparso piu’ tranquillo nei giorni scorsi. Il suo umore e’ descritto, come al solito, altalenante, ma appare difficile a questo punto che il presidente possa abbandonare il ‘suo’ partito e fondarne un altro, come piacerebbe ai cosiddetti ‘bossiani’ (tra espulsi e fondatori dell’associazione di dissidenti ‘Padania Libera’). Soprattutto se Salvini gli garantira’ un ruolo e un futuro in via Bellerio.
Ma questo si capira’ meglio nei prossimi giorni, con la settimana prossima che sara’ cruciale in vista del congresso del 15. Intanto, oggi si sapra’ il vincitore scelto dai militanti. In via Bellerio, la sala stampa aprira’ alle 13 e le prime proiezioni sono attese per le 18:30. Intorno alle 20 e’ previsto il dato ufficioso (quello ufficiale invece sara’ comunicato domenica). A quell’ora l’attuale segretario Maroni sara’ ancora alla Scala, nel palco reale con Giorgio Napolitano e le massime cariche dello Stato per assistere, in veste di governatore lombardo, alla ‘prima’ della stagione lirica. A attendere i risultati nella sede di via Bellerio il responsabile organizzativo del Territorio, Roberto Calderoli, e i due candidati. (AGI) .