Allarme Fmi: “Un’impresa italiana su tre ha difficoltà a pagare debiti. Rischi sistemici elevati”

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7 dic – Il Fondo Monetario Internazionale disegna un quadro non proprio roseo per l’Italia. Per il Fmi quasi un terzo delle imprese italiane ha in mano metà del debito verso le banche e presenta “una copertura degli interessi a livelli vulnerabili”. Il Fmi ha rilevato il rischio rappresentato dal rapporto fra interessi e utile operativo e una leva finanziaria “fra le più alte nell’Eurozona” dovuta alla bassa capitalizzazione.

“I rischi sistemici restano a livelli elevati” – In una nota tecnica datata luglio 2013 il Fondo Monetario Internazionale (Fmi), mette in evidenza come “i rischi sistemici” e le variazioni improvvise dei prezzi (‘tail risk’) nel sistema finanziario italiano ”sono diminuiti rispetto ai loro picchi ma restano a livelli elevati”. Le banche italiane hanno significative attività cross-border ma, in via generale, sono minori rispetto alle rivali, con il sistema bancario italiano che è relativamente meno internazionale rispetto ai competitor. ”Il rischio di impatto negativo dall’esposizione estera delle banche italiane è limitato” e i ”rischi diretti dall’esposizione ai paesi dell’Europa centrale e orientale sono gestibili”.

Le banche hanno ridotto la loro esposizione all’Italia – Le banche di tutto il mondo hanno ridotto significativamente la propria esposizione all’Italia, alle banche e alle imprese italiane. Per il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) ”l’esposizione delle banche globali all’Italia è scesa di quasi il 50 per cento fra il primo trimestre 2008 e il quarto trimestre 2012”, rappresentando circa un quarto del Pil italiano. La visione del mercato su Mps resta debole e ”contamina la percezione sulle altre banche italiane”.

Il Fondo Monetario Internazionale (Fmi) in una nota tecnica, datata luglio 2013, al “Financial Sector Assessment Program” sulle banche italiane. ”Gli spread sui cds di Mps, e in modo minore di Banco Popolare, sono rimasti alti nel 2013, mentre quelli delle altre banche sono in calo dal 2012 con gli spread sui cds del debito sovrano che si sono stabilizzati”.

Il problema del settore assicurativo – Il settore assicurativo italiano risente delle condizioni economiche dell’Italia. Per l’Fmi il settore vita potrebbe trovarsi a far fronte a stress di liquidità e invitando ad agire contro le frodi nel settore non vita per farlo tornare a essere redditizio. Le misure anti-crisi introdotte per il settore assicurativo lo hanno aiutato a navigare la recente volatilità del debito sovrano, afferma il Fmi plaudendo all’Ivass, che ha raggiunto le best practice internazionali in diverse aree di supervisione, anche se in altre sono necessari miglioramenti e dovrebbero essere introdotti controlli di qualita’. ”Il successo della fusione in corso fra due maggiori societa’ e’ essenziale per il mercato assicurativo. L’Ivass sta monitorando una fusione critica, il cui successo o fallimento potrebbe avere un impatto sostanziale sul mercato data l’entita’ della transazione”. La fusione potrebbe avere impatto anche sulla credibilità dell’Ivass. tiscali