6 dic – Nei primi otto mesi di quest’anno oltre 21.000 persone sono sbarcate sulle coste italiane (erano state poco più di 13.000 in tutto il 2012). I rifugiati in Italia sono oltre 58.000, secondo le stime più recenti delle Nazioni Unite. Secondo il Rapporto annuale sulla situazione sociale del Paese, realizzato dal Censis e presentato nella sede del Cnel dal suo presidente, Giuseppe De Rita, l’Italia svolge un ruolo sempre più di primo piano per l’immigrazione.
Dal 1990 al 2012, secondo il Rapporto, si sono registrate oltre 340.000 domande di asilo. Negli anni è gradualmente cresciuto il numero di migranti cui è stato riconosciuto il più ambito status di rifugiato, passati dai 954 del 2003 agli oltre 2.000 degli ultimi cinque anni. Accanto a questi sono più numerosi quelli che hanno ricevuto concessioni di protezione sussidiaria o per motivi umanitari, che dal 2003 sono quasi 77.000.
Ogni rifugiato costa allo Stato (cioè a noi) circa 35 euro al giorno. Non tutti sanno che i rifugiati godono di speciali privilegi. Lo Stato provvede al loro sostentamento attraverso un “Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati” (Sprar) con un contributo di assistenza fornito dalle Prefetture. Ogni rifugiato riceve al suo arrivo un contributo di 976,15 Euro per i primi 35 giorni (che si riducono a 557,80 in caso di respingimento della domanda d’asilo).
In seguito, secondo la Fondazione Leone Moressa, lo Stato affronta una spesa diretta di 14.600 Euro l’anno (40 Euro al giorno) per persona e altrettanti inprestazioni indirette (spese sanitarie e servizi generali dello Stato, calcolati per analogia, considerando che tali voci impegnano circa la metà del Pil nazionale): quindi allo Stato ogni rifugiato politico costa circa 29.200 Euro l’anno.
58mila rifugiati politici ci costano quindi 1.693.600.000.
L’Italia sta facendo i conti con 30mila sbarcati dall’inizio dell’anno: almeno i due terzi faranno o hanno già fatto richiesta d’asilo. Del resto l’anno scorso i migranti via mare sono stati 13.267 e l’85% di loro, stima l’Unhcr, ha fatto domanda di protezione. Non siamo ai numeri dell’emergenza Nord Africa di due anni fa, con circa 63mila migranti sbarcati – ma più della metà poi andò via dall’Italia – e una spesa finale di un miliardo e mezzo.