6 dic – Una chiamata alla mobilitazione da associazioni di piccoli imprenditori, fra i promotori anche i Forconi siciliani. Categorie diverse dunque che hanno deciso di protestare in tutta Italia, possibilmente ad oltranza, contro crisi e austerità.
9 dicembre “L’Italia si ferma”, un coordinamento nazionale, un tam-tam che attraverso i social si è diffuso in tutto il paese chiamando a raccolta il popolo e le realtà produttive.
Anche a Bologna, il gruppo Facebook ad hoc sta facendo gli ultimi ‘ritocchi’. I manifestanti, inizialmente si erano dati appuntamento in Piazza Liber Paradisus alle 9, sotto la nuova sede del Comune, per poi proseguire verso Piazza Maggiore, ma vista la partecipazione anche di Elisabetta Bianchi, fondatrice del gruppo anti-Equitalia, hanno deciso di partire proprio dalla sede dell’ufficio riscossione tributi.
RIBELLARSI E’ UN DOVERE. Nessuno spazio ai partiti, ammessa solo bandiera tricolore e due raccomandazioni: non violenza e non lasciarsi andare a provocazioni “basta allo scempio quotidiano che ci viene mostrato da anni. Politici corrotti, collusi con la mafia, sperpero di denaro pubblico, distruzione del territorio, distruzione della grande capacità produttiva e lavorativa, aziende che falliscono o che fuggono in altri paesi dove lavorare non è reato. Si ormai l’italia è il paese adatto solo a chi viene a delinquere o a farsi mantenere dal nostro lavoro. Questa politica è ormai arrivata al capolinea e questo stato è prossimo al fallimento….
Ebbene noi non siamo più disposti ad accettare tutto questo. Ora fermiamo l’italia”.
bolognatoday.it
“RIBELLARSI E’UN DOVERE”.
Da decenni la parte davvero sana di questa nazione oppressa stava aspettando simili parole;l’ora è arrivata,nessuno,dico NESSUNO potrà fermare il popolo!