6 dic. – “Il divieto, anche per i parlamentari, di fare riprese in Aula e’ l’ennesimo, ulteriore caso e dimostrazione di una politica che censura, si trincera nella sua torre d’avorio e non accetta di essere sottoposta al giudizio dei cittadini”. Lo dichiara il gruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera, commentando la proposta di modifica del regolamento a Montecitorio presentata dai questori Stefano Dambruoso (Scelta Civica), Gregorio Fontana (FI) e Paolo Fontanelli (Pd).
“Gli schieramenti politici, per una volta, ritrovano compattezza e unita’ d’intenti – prosegue la nota dei grillini di Montecitorio – nel segno di una norma che e’ chiaramente rivolta contro il MoVimento. Evidentemente il fatto di essere ripresi e svelati, di essere sottoposti a controllo vero e diretto, e’ per loro troppo doloroso. E quindi fanno scattare la censura. Solo contro i video pero’: quando si tratta di aggressioni fisiche e verbali rivolte contro di noi, l’atteggiamento della casta e’ di una morbidezza che supera il limite della provocazione.
Tra l’altro, il questore Gregorio sulla vicenda afferma che ‘stavamo maturando l’idea gia’ da tempo, anche per via di alcuni episodi avvenuti in commissione Cultura’. Ora, Gregorio cita la commissione Cultura senza ricordare i fatti avvenuti. E allora ci pensiamo noi: in quella sede, alcune settimane fa, e’ avvenuto un fatto che ha scatenato polemiche: quando e’ giunto il momento di votare gli emendamenti al Decreto Valore Cultura, quelli del M5S e delle altre opposizioni sono stati bocciati, per alzata di mano, alla velocita’ della luce: uno ogni due secondi. Questo significa che i provvedimenti sono stati scartati senza entrare nel merito, senza valutare se potessero essere costruttivi, importanti, o altro. Via, carta straccia. Il tutto e’ stato immortalato attraverso un video girato da un nostro deputato.
Ecco di cosa si vergognano i signori: di aver visto smascherato un ridicolo meccanismo della politica che fino a ieri non era accessibile ai cittadini. I signori del falso perbenismo con questo atto – conclude il gruppo M5S della Camera – dimostrano la loro vera natura che non ha nulla a che fare con concetti quali trasparenza e casa di vetro”. agi