4 dic – Il Corriere della Sera nell’edizione del primo giorno di dicembre – domenica – ha aperto il giornale col titolone ad effetto: “Tre miliardi rubati allo Stato”, seguito la riga sotto dallo stentoreo: “Denunciati 5.000 dipendenti pubblici” . Per un attimo, ho avuto uno smarrimento. Il Corriere ha ricalcato il titolo che scrissi di mio pugno sulla Padania il primo giorno che andò in edicola, nel gennaio del 1997.
Voi direte, meglio tardi che mai.
E invece, no. L’attacco frontale del Corriere alla mala gestione dello Stato italiano – derubato dagli stessi uomini dello Stato – ha uno scopo ben diverso dalla denuncia all’opinione pubblica dell’italico malcostume per altro verissimo e iniziato il giorno dopo la proclamazione della Repubblica italiana fondata sul lavoro e sulla corruzione. Due binari inseparabili.
Questa del Corriere è una strategia. Serve per offrire un falso – falso – bersaglio alla rabbia montante in tutti gli italiani contro un governo di complici delle oligarchie europee, la rabbia che può far decidere agli italiani una volta per tutte di scadinare questo Stato infame, ingordo, squinternato.
Sì, perchè i 3 miliardi messi in luce dal Corriere sono una piuma, rispetto i 98 miliardi di aumento – solo nel 2013 – dei debiti e quindi del disavanzo dello Stato.
Il Corriere se ne guarda bene dallo scrivere che questa orrenda montagna di ulteriori debiti aggiuntasi sulle spalle di tutti i cittadini di questo disgraziato Paese chiamato italia deriva dagli “obblighi” imposti dall’Unione Europea all’italia. Quasi 40 miliardi sono finiti nel Fondo salva Stati e usati dal Fondo per aumentare l’indebitamento della Grecia, del Portogallo, della Spagna con le banche fallite.
Ma l’Europa è lontana, vero Corriere? Allora, veniamo a questioni più vicine.
Il Corriere della Sera non può non sapere – ma non lo scrive – che già solo il buco Monte dei Paschi di Siena vale il triplo di questi 3 miliardi (presunti 3 miliardi, sia chiaro) causato da amministratori della banca nominati dal partito a cui è iscritto l’attuale presidente del Consiglio.
Così, il Corriere della Sera mette in prima i ladri di polli, e lascia nella penna i nomi dei pescecani d’Europa e di governo che hanno veramente squartato e sbranato l’italia.
Che schifo.
max parisi